Nel consiglio comunale
dell'8 settembre sono andate in discussione due mozione presentate
dal nostro gruppo consiliare agli inizi di agosto. Entrambe sono
state votate all'unanimità dei presenti, anche se non nella loro
forma originale, ma solo dopo modifiche formali.
La prima mozione in
discussione, naturale conseguenza della sentenza della corte di
cassazione 14225 e 14226 e della costituzione italiana, impegnava il
sindaco e la giunta a dare mandato agli uffici di verificare quali
fossero le scuole paritarie nel comune di Pietrasanta, verificare il
potenziale gettito IMU/ICI delle stesse e l'immediata riscossione
delle somme relative agli anni passati e dell'anno in corso.
Dalla discussione è emersa
l'intenzione di attendere che la normativa/giurisprudenza si pronunci
in maniera definitiva nel merito della vicenda, ma anche l'intenzione
di eliminare situazioni di privilegio o diseguaglianza sociale e
fiscale nel caso in cui la posizione della corte sia confermata.
Si è dunque presentato un
emendamento al testo che rimuovesse la parte relativa all'immediata
riscossione delle somme passate e presenti per inserire una dicitura
che indica la sospensiva della stessa in attesa di una posizione
normativa/giurisprudenziale più chiara.
Siamo felici che questa
mozione sia passata in consiglio comunale e vigileremo affinché gli
uffici procedano a fare quanto scritto nero su bianco nella mozione,
in attesa della possibilità "formale" di richiedere quanto
eventualmente dovuto.
La seconda mozione in
discussione, come massima espressione dei valori espressi da ONU,
Carta dell'acqua ed unione Europea di diritto di accesso all'acqua
bene comune e diritto universale dell'uomo, impegnava il sindaco e la
giunta a:
- ripristinare le utenze
distaccate sul nostro territorio, qualora ve ne fossero;
- terminare la pratica del
distacco, così come previsto dal contratto integrativo Gaia;
- aprire un tavolo di
discussione con i cittadini ed i comitati sul futuro di Gaia.
Visti i timori di aiutare i
furbetti anziché le famiglie in difficoltà (aspetto quello del "chi
è più furbo vince" che il movimento rigetta e contesta in ogni
modo) e di non poter influenzare Gaia nella ridefinizione un pochino
fumosa delle condizioni di distacco e non dell'utenza si è proposto
di emendare il testo della mozione.
Sono stati quindi rimossi i
primi due punti per inserire un nuovo punto che impegni il tavolo
previsto al precedente punto 3 ad affrontare il problema dei
distacchi per le utenze in palese condizione di difficoltà, dalla
disattivazione al ripristino dell'utenza.
Anche qui i significati
profondi di difendere un diritto fondamentale come quello
dell'accesso all'acqua e la necessità di aiuto alle realtà in
difficoltà in una società civile sono stati riconfermati, lasciando
invariato il senso del punto riguardante il tavolo istituzionale con
cittadini e comitati per la discussione del futuro di Gaia S.p.a.
società mista pubblico/privata che non rispetta in pieno l'esito
referendario del 2011.
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