martedì 23 maggio 2017

Acido peracetico, soldi buttati?

E' scoppiato il caso dell'acido peracetico. 
Questa volta a contestare il metodo, la strategia ed anche i risultati non sono i soliti "gufi" degli ambientalisti oppure i "grillini", ma il sindaco di Viareggio che ha inviato richiesta di incontro urgente del comitato di sorveglianza per comprendere come sono stati spesi i soldi e perché i risultati sono insoddisfacenti.
Quasi un milione di euro di soldi pubblici per l'inizio della sperimentazione (quasi due milioni di euro in totale sull'intero progetto) e potremmo ritrovarci ad avere risultati assolutamente inadeguati rispetto al problema della balneazione. 
Eppure questa pseudo-soluzione ci era stata presentata come l'unica strada da percorrere per risolvere il problema con comunicati a difesa dell'acido <<Per balneazione unica soluzione è acido peracetico>> e di attacco per chi proponeva di risolvere veramente il problema a monte e non continuare con soluzioni tampone che tolgono tempo e risorse alle azioni necessarie da mettere in campo per non avere più acque inquinate.
Ripetiamo per l'ennesima volta che non è accettabile pensare di avere fiumi, torrenti o mari inquinati e di risolvere il problema solo laddove ci sono più interessi economici, vedi il turismo, o politici. 
Le acque non devono essere inquinate, Stop! Se lo sono si risolve il problema lungo tutto il tratto necessario a ristabilire una situazione di normalità. 
Chi paga? In prima istanza il colpevole dell'inquinamento se identificato, così come prevede la legge sugli eco-reati, altrimenti gli enti preposti al controllo della salute pubblica con finanziamento da parte della Regione e se necessario dello Stato.
Iniziamo dai soldi spesi per la sperimentazione dell'acido peracetico: ancora 60 giorni di test e se non si raggiungono risultati soddisfacenti si chiede ai Comuni della Versilia di proporre un piano di investimento per la risoluzione a monte del problema dell'inquinamento dei corsi d'acqua da finanziare proprio con i fondi precedentemente stanziati per il peracetico. Qualcuno risponderà a questo appello?

sabato 20 maggio 2017

L'ennesima doverosa precisazione sulla vicenda della vendita dei parcheggi degli stabilimenti

Come gruppo politico vorremo anche parlare di altro, ad esempio della nostra proposta di adozione di un regolamento per la partecipazione cittadina alla vita politica della propria città, oppure di quando verrà finalmente risolta (in modo definitivo) la vicenda tallio, ma prendiamo atto che sull'agenda dell'amministrazione prende molto spazio la questione della vendita dei parcheggi degli stabilimenti balneari.
L'ultima doverosa precisazione sulla vicenda la dobbiamo fare in riferimento alle dichiarazioni dell'assessore Crivelli apparse sulla stampa di oggi. 
Secondo l'assessore quegli spazi manterranno la loro finalità pubblica, ma nella deliberazione del piano delle alienazioni passato in CC in data 21 dicembre 2016 si legge "che rimarrà comunque destinato a finalità pubblica dello sviluppo e dell’incremento dell’attività turistica e balneare ai sensi dell’art. 2 del Regolamento per la concessione degli arenili appartenenti al patrimonio del Comune approvato con Deliberazione del Commissario Straordinario n.16 del 28/02/2000 fino al momento della sottoscrizione dell’atto di alienazione e comunque entro il 31/12/2019" ed oltretutto la variazione di una destinazione d'uso sarebbe facilmente ottenibile mediante una deliberazione successiva alla vendita.
Inoltre, secondo l'assessore, il sindaco non ha menzionato la direttiva come collegamento alla vendita dei parcheggi degli stabilimenti, la cui unica motivazione è quella di fare cassa. 
A questo punto ci dobbiamo chiedere se nella maggioranza non c'è dialogo oppure anche questa difesa d'ufficio abbia fondamenta poco solide visto che sulla stampa dello scorso 2 marzo 2016, dopo il convegno Balnearia, si potevano leggere le seguenti dichiarazioni virgolettate (che riprendiamo per intero senza modificazioni) del sindaco:
 Mallegi: <<Vendo i parcheggi dei bagni, così avranno la prelazione sulla Bolkestein>> e <<Bolkestein? Vendo i parcheggi degli stabilimenti balneari del Comune. Così i nostri imprenditori avranno il diritto di prelazione. Io incasso, faccio opere pubbliche e assicuro un destino ai miei balneari>>.

Forse la giunta non è proprio così d'accordo sulle reali motivazioni di questo procedimento?

Movimento 5 Stelle Pietrasanta

sabato 13 maggio 2017

La memoria lunga in politica aiuta

Era il 19 gennaio scorso quando sulla pagina FB del Comune di Pietrasanta appariva un post intitolato "Imprese, Mallegni: <<Il futuro passa da lì>>" con una foto che ritraeva il sindaco ed il vice-sindaco ad una riunione con la categoria dei balneari. Nel testo di tale comunicato si poteva chiaramente leggere <<Per me la stima è troppo alta, fuori mercato, l'obiettivo è
quello di arrivare a definire il giusto prezzo, quello dell'Agenzia delle Entrate è un parere autorevole
ma sicuramente discutibile>>.
Era invece il 2 febbraio scorso quanto su un articolo di giornale l'assessore Crivelli definiva <<eccessiva>> la stima di 290€/mq ed aggiungeva <<come abbiamo spiegato ai balneari dovremo avviare delle trattative con l'Agenzia delle Entrate, la cui stima, passatemi la battuta, sembra sia riferita a valutazioni di dieci anni fa. Va rivista, come hanno chiesto i balneari, posizione che abbiamo subito condiviso. Spero ci siano i margini per un ribasso, sarebbe una cosa ragionevole. I tempi? Vogliamo emettere il bando entro l'anno, ma l'incontro con l'Agenzia delle Entrate non lo abbiamo ancora fissato>>.
Pare oggi che la richiesta fatta all'Agenzia delle Entrate da parte del comune non sia per abbassare la stima, ma per rivedere i criteri. 
Ci chiediamo quindi se i comunicati precedenti siano solo frasi per ottenere un consenso elettorale oppure le dichiarazioni di oggi non corrispondano alla realtà di quanto richiesto all'ente che si è occupato della stima.

In entrambi i casi questo provvedimento sta sempre più diventando un grande pasticcio. Un iter discutibile, motivazioni insufficienti a difendere la svendita di un patrimonio pubblico e strategico come la fascia oggetto di discussione ed ora anche una serie di brutte figure.
I cittadini devono chiedersi a chi giova tutto questo e chi non riesce a trovare una plausibile risposta dovrebbe iniziare ad attivarsi per scongiurare questo scempio perché l'amministrazione pare disposta a tutto pur di portare a termine questo procedimento che veniva proposto a marzo 2016 come una soluzione alla Bolkestein per i nostri imprenditori locali, ma rischia di illudere e deludere tutti.
Un ultima domanda: Se il tempo per la presentazione delle osservazioni definito nella convenzione iniziale stipulata tra Comune ed Agenzia delle Entrate era scaduto e quindi il Comune dovrà provvedere alla stipula di una nuova convenzione (e di conseguenza un nuovo esborso) per una nuova stima poiché quella precedente era ritenuta inappropriata, ci sarà un nuovo esborso? E quindi la collettività si deve far carico di due stime?

martedì 2 maggio 2017

Il mondo alla rovescia di Pietrasanta

Grazie ai ricercatori 
Vogliamo iniziare cercando di ristabilire un po' di "giustizia" e ringraziare i ricercatori dell'Università di Pisa che nel 2014 hanno identificato e segnalato agli enti preposti la presenza di alte percentuali di tallio nel torrente Baccatoio, permettendo di fatto di venire a conoscenza dell'inquinamento delle nostre sorgenti.
Grazie perché anche nel 2014, inizialmente poco considerati, hanno continuato la loro attività di ricerca.
Grazie perché dal 2015, anno in cui tutti si sono accorti del problema, hanno continuato a lavorare per cercare di capire e di spiegare alla comunità le ragioni e le potenziali conseguenze della scoperta di un metallo pesante nelle nostre acque e nei nostri terreni.

Chiaro che dopo tutte queste premesse, ma anche diverse incomprensioni tra amministrazione e Dipartimento, la soluzione ad eventuali problemi nel processo di campionamento si sarebbero dovuti risolvere in altro modo, magari mediante un confronto tra scienziati e non tra politici e tecnici.
L'uscita dei ricercatori dal tavolo tecnico è una sconfitta, in primo luogo politica, ma per fortuna a fugare ogni dubbio sulle motivazioni che muovono l'impegno degli scienziati ci hanno pensato loro stessi, confermando il loro impegno nel continuare la loro attività.

Invitiamo l'amministrazione a cercare di ricucire lo strappo e di usare strumenti e toni di dialogo diversi, anche per segnalare eventuali questioni di metodo, in particolar modo con chi ha fatto così tanto per il nostro territorio.