lunedì 21 ottobre 2013

M5S CALL TO ACTION - No liberalizzazione selvaggia degli orari di apertura

Ciao a tutti!
E' finalmente arrivata in Aula la nostra proposta di legge sul contrasto alle liberalizzazioni degli orari degli esercizi commerciali volute da Monti. Si tratta di un tema caldo perché è una battaglia a favore della piccola e media impresa, dei piccoli esercizi commerciali schiacciati dai colossi della grande distribuzione e dai mega centri commerciali (che rappresentano solo gli interessi dei costruttori e delle banche), inoltre è un tema che riguarda i diritti dei lavoratori e la qualità di vita.
Dobbiamo assolutamente riuscire a concretizzare sui territori locali la battaglia che il M5S sta facendo sul piano nazionale ed a questo proposito vi proponiamo alcune idee in ordine sparso.

COSA STA ACCADENDO
Come relatore della nostra proposta di legge è stato purtroppo scelto un deputato del PD, ed il loro intento è quello di chiudere velocemente la discussione generale votando due emendamenti soppressivi alla nostra proposta. Tra l'altro, durante i lavori di Commissione, pare sia arrivato anche il diktat di Monti che si è scomodato a telefonare a Letta per accertarsi che non fosse ritoccato il suo decreto.
Pur riconoscendo un errore di base nelle liberalizzazioni, ovviamente sono disposti a tutto pur di non far passare una proposta "col cappello 5 stelle". Noi saremo invece relatori di minoranza perché, per contrastare questa azione e avere maggiore tempo di discussione, abbiamo deciso di presentare un secondo testo di minoranza che viene incontro alle osservazioni emerse durante i lavori di Commissione e ripropone parzialmente il nostro testo base, tolti i passaggi che avevano sollecitato maggiori perplessità.
Sappiamo che le associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio e Confapi sono assolutamente d'accordo con la nostra proposta di legge ma i vertici nazionali (altamente politicizzati) non hanno intenzione di fare pressione sulle forze politiche.
Considerata l'importanza del tema e il fatto che é la prima proposta di legge interamente nostra che sbarca in Aula dobbiamo assolutamente informare i cittadini, soprattutto i commercianti, della battaglia che stiamo conducendo a tutela dei piccoli commercianti e dei lavoratori.
Testo della Proposta di Legge
1 - testo originale M5S ( Clicca qui )
2 - modifiche M5S a seguito parere negativo commissione ( Clicca qui )

Iter della Proposta di Legge Clicca qui

INFO UTILI
La crisi del commercio sta falcidiando i piccoli esercizi commerciali. Negli ultimi 18 mesi hanno chiuso 101.000 negozi con la perdita di circa 300.000 posti di lavoro. Per tentare di bloccare questa emorragia, il MoVimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge, attualmente in discussione in Aula alla Camera dei Deputati, che intende cancellare le liberalizzazioni degli orari di apertura volute da Monti, restituendo autonomia di decisione sul commercio a Regioni e ad Enti Locali. La maggioranza sta facendo di tutto per bloccare questa legge, continuando così a favorire le lobby dei centri commerciali.
Le liberalizzazioni di Monti si sono rivelate fallimentari perché non hanno portato un aumento dei fatturati per le imprese, né ad una diminuzione dei prezzi a favore dei consumatori, né ad un aumento dei posti di lavoro. In definitiva non hanno creato una sana concorrenza ma hanno solamente acuito lo scontro tra piccola e grande distribuzione con la conseguente chiusura di migliaia di piccoli negozi spingendo nella disoccupazione migliaia di persone. Le vendite non aumentano solo perché si tengono i negozi aperti più a lungo, semplicemente gli acquisti si diluiscono in 7 giorni invece di 6. Al contempo le ore di lavoro sono aumentate ed i costi per le imprese pure. I piccoli esercizi commerciali, già in crisi, non reggono questo aggravio di costi e chiudono. La grande distribuzione ne approfitta obbligando i lavoratori a turni di lavoro stressanti che, non contemplando chiusure domenicali e festive, sono impossibili da conciliare con la tutela della vita familiare.

VIDEO
Forza ragazzi... contiamo su di voi!
Ciao!

MoVimento 5 Stelle
Gruppo Parlamentare - Camera dei Deputati

Contro-Risposta al sindaco di Seravezza in versione completa

Risale a qualche mese fa il botta e risposta sulla stampa fra M5S Versilia Storica ed il Comune di Seravezza sull'argomento Cave. La nostra risposta era estremamente lunga e non fummo in grado di farla pubblicare dagli organi di informazione, riportiamo qui il testo...

Il Movimento Cinque Stelle della Versilia Storica concorda pienamente con il primo cittadino di Seravezza riguardo al fatto che “con grave ritardo” si ponga l'accento su un tema fondamentale come la tutela ambientale e la salvaguardia delle nostre montagne e sorgenti. Da molto tempo infatti sarebbe stato opportuno intevenire per riportare nell'ambito della compatibilità ambientale ed equità fiscale di un'attività estrattiva che non si limita allo scempio paesaggistico, mette in pericolo l'ecosistema idrogeologico dell'Alta Versilia e crea disparità tra i soliti cittadini che pagano le tasse ed i pochi che si arricchiscono. Non possiamo invece che opporci con decisione alla ricerca, da parte della Sua Amministrazione, di una soluzione transattiva alla “fredda e molto pericolosa soluzione giuridica”. Ci chiediamo “per chi” sia pericolosa la tanto attesa soluzione giuridica della controversia. Non certo per la comunità di Seravezza che dopo un secolo rischia di vedere riconosciuti i propri diritti inalienabili sulla montagna. 

Le politiche di monocultura del marmo delle amministrazioni che si sono succedute sul territorio non hanno permesso di sfruttare meglio le enormi possibilità che una realtà come la nostra garantisce, marmo compreso. Questa cecità ha permesso infatti negli anni che il fato della collettività dipendesse dalle fluttuazioni del mercato, senza garantire “un piano B”.
Risulta necessario cercare altre forme di sostenibilità economica sul territorio comunale, cercare di attrarre i turisti che gravitano in Versilia ma che difficilmente si fermano a Seravezza (anche a causa della mancanza di strutture alberghiere). A questo punto lei ci chiederà cosa è possibile fare, ma riteniamo che le risposte siano già tutte sotto i nostri occhi. Fino ad oggi le cave sono state viste come risorsa di escavazione, ma noi la vediamo anche come risorsa turistica (così come il resto dei nostri meravigliosi monti). Sviluppiamo un “turismo da cava”, spostiamo parte delle risorse verso un ripristino ambientale, ripuliamo strade e terreni per pubblicizzare di nuovo i bellissimi sentieri che scorrono lungo le nostre vette, cerchiamo di creare assieme agli altri Comuni un marchio di qualità Versilia come fac-simile dell'esperienza Garfagnana, poco distante da noi e con tantissimi aspetti in comune. Rendiamo appetibile la montagna per chi visita la nostra costa, siamo in uno dei pochi luoghi al mondo in cui un turista può andare in montagna alla mattina ed al mare il pomeriggio (o viceversa), un pacchetto “mare-monti” da fare invidia alle più importanti mete turistiche della nostra nazione e forse del mondo. Il marmo “lo abbiamo solo noi” e lo sappiamo lavorare ed esportare, ma non mostrare?

Per quanto riguarda la regolarità delle escavazioni non si arroghi il privilegio di pronunciarsi prima della magistratura in merito alla titolarità dei diritti, per non rischiare una sonora smentita. 

Non possiamo che respingere al mittente l'infelice allusione al fatto che il Movimento Cinque Stelle possa vedere come disdicevole l'attività d'impresa, quando è l'unica forza politica ad aver istituito un fondo di credito per le piccole e medie imprese tratto dagli stipendi dei nostri Parlamentari. Piuttosto ci appare singolare che proprio chi proviene da una certa sinistra di cultura Leninista, come da Lei stesso fieramente affermato all'ultimo incontro organizzato dalle Reti Ambientali a Viareggio, si trovi così in sintonia con le ragioni del fare impresa (né piccola né media) ad un prezzo così elevato per la collettività.
La relazione conclusiva del Comitato di inchiesta Pubblica dei Comparti Estrattivi delle Cervaiole, la Buca ed il Piastrone (Delibera del Consiglio Direttivo del Parco, n. 32 del 29.11.2004) del Parco Regionale delle Alpi Apuane evidenziano tre criticità: 
L’ inquinamento delle acque sotterranee e superficiali.
Il traffico e le infrastrutture.
L’ alterazione del paesaggio.

Si dirà che le cave devono essere tenute aperte per mantenere l'attuale livello occupazionale diretto ed indiretto del settore, ma la stessa relazione che “non ci si può limitare ad
aspetti puramente tecnici o semplicemente economici e/o aziendalistici, ma l’approccio deve essere
globale in modo da cogliere la complessità del problema. Tale metodo è del resto presente nella
valutazione di impatto ambientale la quale costringe il progettista ad affrontare le problematiche a
360°, cogliendo gli aspetti:
il clima;
le risorse naturali;
l’equilibrio ecologico;
l’ambiente edificato;
il patrimonio storico, archeologico, architettonico ed artistico;
il paesaggio e l’ambiente socio-economico. “

E quindi non possiamo che essere in totale disaccordo con la sua proposta (lapideo 2 sul suo sito) di aumentare di qualche punto percentuale le escavazioni, ma di investire fortemente sulla filiera corta che si auspica di aumentare i correnti livelli occupazionali, dare nuova linfa vitale alle professionalità presenti sul nostro territorio uniche nel mondo perché derivanti da una cultura centenaria, permettere alla collettività di beneficiare di una risorsa che le appartiene e diminuendo l'esportato si avrebbe un'evidente riduzione dell'impatto ambientale. 
Inoltre la realizzazione nel medio-lungo termine delle proposte sopra elencate permetterebbe di aumentare il livello occupazionale e svincolarlo dalle fluttuazioni del mercato del marmo.Lei afferma che siamo disinformati, le poniamo quindi alcune domande per delucidazioni:
1. Corrisponde a verità che la cima delle Cervaiole è stata decapitata, abbassando il monte di varie decine di metri, dove si imponeva il taglio massimo di 50 metri in verticale?
2. Corrisponde a verità che la Provinciale del Cipollaio è costantemente oggetto di frane imputabili al continuo passaggio dei pensanti camion? Chi paga questi danni?
3. Corrisponde a verità che il Comitato per l'Inchiesta Pubblica ritenne che non possono escludere a priori effetti inquinanti dei fluidi delle lavorazioni sulle acque sotterranee e che riteneva necessario uno studio idrogeologico? Quando è stato effettuato? Il risultato?
4. Henraux rispetta il protocollo d'intesa nella parte che riguarda l'intera produzione e lavorazione del marmo sul territorio?
5. Perché il sentiero 31 da Azzano alle Cervaiole non è mai stato riaperto?
6. Corrisponde a verità che il Comitato per l'Inchiesta Pubblica ritenne poco credibili le dichiarazioni di Henraux sulla quantità di passaggi di camion al giorno? Quanto materiale viene effettivamente escavato? Chi dovrebbe controllare? Davvero basterebbe una pattuglia che controlli i camion che scendono a valle?
7. Corrisponde a verità che Henraux non paga dal 1988 il canone enfiteutico sulle Cervaiole e altro? A quanto ammontava questo canone? Conferma che la cifra era poco più che simbolica (500 lire)? Perché non è mai stato ridiscusso questo canone? Perché non paga?
8. Corrisponde a verità che esiste un peggioramento della qualità della vita a Riomagno a causa della cava Trambissera? 
9. Corrisponde al vero che i ciclisti non possono più attraversare il tornello della via che va alle Cervaiole, anche se esistono percorsi ciclabili riconosciuti del CAI?
10. Corrisponde al vero che la sbarra al Giardino limita ai proprietari di alcuni terreni di accedere alle loro proprietà?
11. Corrisponde al vero che il Comune di Seravezza ha ricevuto un totale di entrate per l'anno 2012 di circa 100mila €? Corrisponde a verità la dichiarazione di Bartelletti all'incontro con ASBUC <<posso dire che per quello che riguarda Henraux all'anno entra nelle casse comunali poco più di 70-80mila euro>>? Corrisponde a verità la tassa del 4% che va al Comune viene pagata solo sull'estratto che viene venduto? Quindi dalla vendita del materiale di scarto, come il ravaneto, il Comune non riceve niente?
12. Corrisponde al vero che nell'organigramma di Terre Medicee, da lei dichiarato braccio operativo del Comune, è presente Paolo Carli, pezzo grosso della ditta Henraux? Questa non sembra solo una collaborazione come lei dichiara, ma un evidente conflitto di interessi? Come può un'amministrazione essere libera di decidere in una condizione come questa? 

Non ce ne voglia Sindaco, ma visto l'aumento TARES stabilito dalla sua amministrazione (così come tante altre) non capiamo proprio perché debbano pagare sempre i soliti ed i soliti noti continuino ad avere privilegi intoccabili e anzi si decida nell'ultimo anno di aumentare le concessioni sulle escavazioni, attività evidentemente redditizia...
I cittadini sono stanchi di dover fare sacrifici per vedere altri arricchirsi, oltretutto su beni della collettività. In Versilia ormai da troppi anni magnati locali guadagnano stando seduti in poltrona e questo non è più socialmente accettabile. Richiamiamo il suo spirito critico e le ricordiamo che nella sua posizione l'unico interesse da portare avanti è quello di tutti i cittadini, non solo di quelli che stanno simpatici all'amministrazione. 

martedì 15 ottobre 2013

Il Comunicato sui balneari arriva in Senato

Dopo la condivisione degli altri gruppi della Toscana il nostro comunicato sulla possibile svendita delle spiagge arriva al Senato, con l'intervento della nostra Sara Paglini


Grazie a tutti della condivisione e dell'impegno profuso per realizzare un reale esempio di democrazia partecipativa.

venerdì 4 ottobre 2013

CONTRO LA SVENDITA E LA LOTTIZZAZIONE DELLA SPIAGGIA BENE COMUNE

Siamo nettamente contrari ad ogni forma di regolamentazione delle concessioni demaniali balneari che preveda la divisione della spiaggia  individuando due realtà distinte.
Da una parte lo stabilimento che verrebbe venduto al concessionario il quale diverrebbe così di fatto proprietario della struttura con cabine, docce e servizi vari e dall’altra la spiaggia che invece andrebbe a gara d’asta, indovinate a chi?
È irregolare ed eticamente riprovevole che lo Stato abdichi ai suoi diritti svendendo porzioni di territorio pregiate e logisticamente non alienabili in quanto unici accessi al mare.
L’art. 9 della nostra Costituzione recita:
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Il governo Letta, in questi giorni, sta studiando un provvedimento per non scontentare la categoria che ha investito nel settore degli stabilimenti balneari.
Chi ha investito sapeva benissimo cosa stesse facendo ma non ha tenuto conto delle conseguenze, anche grazie a tutti quegli amministratori che condividevano gli stessi interessi.
La spiaggia è di tutti i cittadini, non solo  e non di chi ci ha costruito sopra con il beneplacito del dirigente ASL o del Sindaco di turno in barba alla direttiva regionale che si esprime in merito alla removibilità delle strutture stesse…
Ci fa vergognare che si faccia carta straccia delle regole a proprio uso e consumo, per ultimo la Regione Toscana che poche settimane fà ha modificato il concetto di facile rimozione cambiandolo da 48 ore a 90 giorni, praticamente certificando che tutti gli stabilimenti sono di facile rimozione, anche quelli con piscine, discoteche e appartamenti..
Siamo in un sistema di diritto, è bene ricordarlo.
Chi ha ricevuto una concessione sapeva di intitolarsi una concessione e non di firmare un contratto di acquisto. Questo provvedimento NON DEVE passare.
Esiste, ed esisteva un regolamento prevalente, quello del Codice della Navigazione che disciplina la materia e quello dovrebbe essere rispettato.
La rinascita dell’Italia passa anche e soprattutto da una  giusta ed equa valorizzazione del Bene Comune. Noi vogliamo che TUTTI i cittadini possano avere la possibilità di contribuire alla ricchezza del proprio Paese, non solo pochi privilegiati titolari di rendite di posizione che si tramandano di padre in figlio da sempre.
Il MoVimento 5 Stelle sarà sempre contro ogni tipo di sfruttamento iniquo delle risorse del territorio e per una giusta redistribuzione della ricchezza per tutta la Comunità.
Gruppi MoVimento 5 Stelle e meetup dei comuni di: Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema, Castelfranco Di Sotto, Livorno, Montignoso, Viareggio, Carrara, Ponsacco, Lucca, Capannori, Mediavalle e Garfagnana, Siena, Pisa, Grosseto, Lari-Casciana Terme, Rosignano Marittimo, Tavarnelle Val di Pesa, Empoli, Campi Bisenzio, Signa, Firenze,Massarosa, Camaiore, Prato.