martedì 18 agosto 2015

La Versilia non è l’Ungheria

Indignati è dire poco. 
Un altro lembo di spiaggia che un tempo era pubblica, perché antistante una piazza a mare, oggi viene interdetto a tutti, non solo ai cittadini di Pietrasanta.
La cosa viene mascherata come un’operazione di “decoro urbano” questa triste espressione che ormai serve a motivare le più infelici azioni di polizia amministrativa.
In Ungheria si stendono centinaia di chilometri di filo spinato e certo le amministrazioni versiliesi non potevano restare indietro. 
L’ectoplasma politico PD (vedi Buratti a FdM) - FI - FDI - LN (e chi più ne ha più ne metta) ha sfoderato una nuova arma contro ciò che infastidisce i villeggianti, ciò che non è carino e ben tenuto, in poche parole contro il povero, il miserabile. 
Una lotta di classe all'incontrario, quella che ci offre anche l’amministrazione della piccola Atene, dove chi non è all'altezza della situazione deve essere nascosto o, meglio, allontanato. Ma non dimentichiamoci chi aveva acquistato, a suo tempo, quella rete. 
Una squallida espressione del pensiero bipartisan porta a questi eccessi. Invece di restituire alla collettività le spiagge libere che Le sono da sempre appartenute (quelle antistanti le piazze a mare di Tonfano e di Fiumetto), l’amministrazione Mallegni si preoccupa di consolidarne lo sfruttamento commerciale, dopo che le precedenti amministrazioni hanno abdicato alle proprie responsabilità di pulizia e sorveglianza della balneazione impedendo l’uso pubblico di un bene che appartiene ai Pietrasantesi. 

Se il problema è rappresentato dalle deiezioni umane non si potevano prevedere, come in tutto il resto del mondo civilizzato, dei servizi igienici pubblici per i tanti turisti di passaggio e per chi cerca di guadagnare quel poco da vivere a migliaia di km da casa? 
Questa non è l”'offerta turistica” che vogliamo per la Versilia perché il nostro territorio per storia e tradizione si merita molto meglio e ci batteremo anche in Regione per cambiare. 
Solo un mese fa la regione Lazio ha approvato una nuova legge sul demanio marittimo in cui prevede minimo il 50% di spiaggia libera e spiaggia libera attrezzata in ogni comune, fine del rinnovo automatico delle concessioni e obbligo di trasparenza sulle licenze e sui costi, infine aggiungiamo noi , in Toscana chiederemo lo stop al subaffitto della concessione e l'incentivazione della gestione diretta delle concessioni da parte dei Comuni.



giovedì 6 agosto 2015

Sabato 8/08 Conferenza Stampa del M5S

Il Movimento 5 Stelle è entrato nel Comune di Pietrasanta più di un mese fa ed ha già evidenziato criticità e presentato proposte.
Invitiamo stampa, cittadinanza e comitati del tallio alla conferenza stampa che si terrà in Sala Consiliare del Comune di Pietrasanta questo sabato, 8 agosto, dalle ore 10:30 per presentare a tutti le nostre denunce e le nostre mozioni.

Sarà data una spiegazione della vicenda TARI, che già ha occupato le prime pagine dei giornali, ma ha costretto la Giunta a tornare per la terza volta nell'anno 2015 a deliberare in merito ed ha deciso di introdurre il punto con urgenza nel prossimo Consiglio Comunale.

Particolare attenzione verrà data alla presentazione della denuncia/esposto che il Movimento 5 Stelle depositerà in giornata e che ripercorre le mancanze di diversi enti sulla vicenda.

Invitiamo caldamente alla partecipazione i Comitati del tallio di Valdicastello e Pietrasanta e tutti i cittadini che sono interessati a fare chiarezza in merito ed ottenere giustizia e risposte alle tante domande che le amministrazioni locali e regionali, così come gli enti preposti, non hanno ancora fornito.

L'onestà tornerà di moda.
A riveder le stelle.

Movimento 5 Stelle Pietrasanta

mercoledì 5 agosto 2015

Aggiornamento del lavoro del gruppo consiliare

Il Movimento 5 Stelle è un'idea "nuova", un'idea diversa della politica. A Pietrasanta siamo opposizione, di minoranza, con un solo consigliere, ma anche da opposizione si possono e si devono presentare proposte per il bene comune. I giorni scorsi sono emerse le irregolarità della tariffazione TARI che abbiamo scoperto per quanto riguarda il piano finanziario 2013, 2014 e 2015 (approvato ad oggi, anche nell'ultima versione uscita dalla giunta) (potete leggere il post qui). Sì perché si dovrà tornare in giunta per la TERZA volta e riapprovare una nuova tariffazione perché la categoria dei balneari ha evidentemente bisogno di attenzioni.
Questa è la fase di controllo, quella dello studio delle proposte e l'informazione al cittadino su quello che avviene lì dentro, perché per noi tutto quello che accade all'interno dell'immobile comunale dovrebbe essere trasparente e comprensibile per il cittadino. In questo caso "li abbiamo pizzicati", ma oltre a questo deve esserci altro, deve esserci la proposta. Per questo il gruppo sta lavorando a diverse proposte, alcune delle quali sono già state presentate e le potete trovare in questa pagina.

Oggi sono state presentate altre 3 mozioni, che hanno un particolare significato politico, ma soprattutto di coerenza ed equità sociale:
MOZIONE MODIFICA STATUTO COMUNALE PER L'ACQUABENE COMUNE: l'intento di questa mozione è quello di inserire, all'interno dello statuto comunale, il principio fondamentale del diritto umano all'acqua e riconoscere il servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in rispetto del referendum del 2011 sull'acqua pubblica (in poche parole sull'acqua NON SI SPECULA);
- MOZIONE CONTRO I DISTACCHI: In un momento di profonda crisi economica molte famiglie hanno difficoltà a pagare le bollette. Il contratto integrato Gaia prevede il distacco in caso di morosità prolungata, ma questo va contro il diritto umano, stabilito dall'ONU, di accesso all'acqua ed anche dalla Carta Europea dell'Acqua. Chiediamo quindi di verificare se ci siano stati distacchi per le utenze del nostro territorio e che sia rimossa dal contratto Gaia la predisposizione alla "disattivazione" del servizio. Se il problema è <<chi paga?>>, invitiamo il Comune ad approvare la nostra mozione sul Baratto Amministrativo che prevede di convertire la morosità o la insolvenza delle tasse locali in "lavori socialmente utili".
- MOZIONE PER L'ISCRIZIONE DELLE SCUOLE PARITARIE DEL COMUNE AL PAGAMENTO DELLA TASSA ICI-IMU: In osservanza con quanto stabilito dalla recente "sentenza Livorno", si richiede di effettuare una immediata ricognizione delle scuole paritarie sul suolo comunale e stabilire se sono assoggettabili all'imposta ICI-IMU, così come verificatosi per le scuole di Livorno, in rispetto dell'articolo 33 della Costituzione italiana secondo cui "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato".

L'onestà tornerà di moda.
A riveder le stelle.



martedì 4 agosto 2015

Ed ora pure l'irregolarità, QUESTA STORIA è UNA VERGOGNA!

Dopo il punto segnalato nel Consiglio Comunale dello scorso 29 luglio, che potete leggere con spiegazione correlata a questo indirizzo, è emersa una polemica che riteniamo ingiustificata sulle nostre posizioni in merito.

Come già specificato in questo altro post, l'unico interesse che ci spinge è quello del ritorno all'onestà, equità e trasparenza. Secondo noi sulla vicenda TARI/TARES c'è stata pochissima informazione ed ancor meno chiarezza.

Questa mattina (alla conferenza dei capigruppo) stavamo parlando della modifica, approvata in Giunta, al regolamento TARI 2015 ed il responsabile presentava questo documento in cui si specificava l'aumento della tariffa per i balneari fino a 1,76€/mq. Tralasciando il fatto che era stato dichiarato un aumento di 8.13% mentre l'aumento riferito al valore iniziale di 1,61€/mq sarebbe di 9,31% (ma non c'erano i saldi invariati per l'aumento dell'8.13%, MAH!!!!) i dati da prendere in considerazione rimanevano i coefficienti, che non sono stati mostrati in conferenza di capigruppo.

Il punto è però cruciale, perché se ci si addentra un pochino nell'argomento si scopre che, come già segnalato, esistono dei coefficienti ministeriali indicati per ogni categoria di utenze non domestiche (TARES 2013TARI 2014TARI 2015*). Questi coefficienti definiscono un minimo ed un massimo all'interno del quale il Comune si può muovere in autonomia per la definizione della singola tariffa, e di conseguenza anche il rapporto tra le tariffe.
Le maglie si aprono ulteriormente per la concessione delle famose deroghe (che nel nostro paese sono la norma) che prevedono la possibilità per il Comune di scostarsi ulteriormente da questi indicatori minimi e massimi, con dei paletti però. Il primo riguarda la documentazione che deve essere redatta per motivare tale deroga e sulla quale, di fronte alla mia precisa domanda al responsabile dell'ufficio Tributi questa mattina in capigruppo mi è stato risposto che non è necessario un documento specifico per categoria, ma "generale" per il servizio TARI.
Già questo punto ci lascia abbastanza perplessi in quanto una tale interpretazione lascia la porta aperta a favoritismi di sorta per qualsiasi categoria, in quanto se quello che deve tornare è solo il conto finale, basta spalmare il mancato introito di una voce sulle altre per bilanciare l'ammanco, ma questo non rispetta il principio comunitario del "chi inquina paga"(riferimento), ma andiamo avanti...

A questo punto però si tocca il punto dolente, perché il responsabile mi ricorda che l'importante è comunque stare entro il 50% meno o più dei limiti minimi o massimi fissati, ed io faccio notare al responsabile, ed agli altri presenti alla conferenza dei capigruppo, che in realtà nella tabella allegato 4 del regolamento TARES 2013, TARI 2014 e TARI 2015* il coefficiente applicato per la tariffa è 0,20 su un minimo di 0,45, inferiore quindi al 50% del minimo (riferimento). A questo punto cala il silenzio. Io sostengo quindi che "per volontà politica di privilegiare una categoria si è andati contro una legge dello stato italiano" (DPR n. 158/99). Di fronte all'imbarazzo generale ed i silenzi assordanti ho richiesto ulteriori spiegazioni che non mi sono state fornite. Il responsabile ha dichiarato di dover verificare ulteriormente la normativa ed ha lasciato la sala. Dopo qualche minuto di imbarazzo si è ripreso l'ordine dei lavori.

Al termine della capigruppo sono tornato dal responsabile per chiedere la tabella allegata al piano finanziario per la TARI 2015, con le revisioni della giunta, ma non mi è stata fornita perché "si doveva ancora preparare". Dopo uno scambio di opinioni sull'applicazione delle riduzioni ed altri aspetti della normativa in merito volevo una risposta diretta ad una domanda che deve porsi un cittadino libero ed onesto che entra nelle istituzioni e si trova davanti ad una situazione come questa: "E' volontà politica quella di scegliere un coefficiente inferiore al minimo di legge per avvantaggiare una categoria, oltretutto senza una documentazione tecnica allegata?". La risposta non è arrivata.

Mi spingo un attimo oltre, ma solo matematicamente, perché il documento richiesto e che avrei dovuto ricevere in giornata non è arrivato. Il testo portato alla capigruppo di stamani reca la tariffa di 0,56€/mq per la parte fissa. Ad un calcolo matematico approssimativo il rapporto tra tale valore e lo 0,51€/mq dello scorso anno rappresenterebbe un aumento non sufficiente per raggiungere il 50% del minimo ministeriale di 0,225 (0,219), cioè il documento approvato in Giunta avrebbe la irregolarità dei precedenti documenti, tutto questo sarebbe semplicemente vergognoso!

Il Movimento 5 Stelle Pietrasanta agirà, in ogni modo, per ripristinare uno stato di eguaglianza fiscale e sociale della nostra collettività, chiedendo spiegazioni a chi di dovere per queste scelte irragionevoli che dovrebbero essere spiegate ai cittadini che devono fare sacrifici per pagare gli aumenti tariffari.

L'onestà tornerà di moda!!!

*Quello approvato nel Consiglio Comunale dello scorso 29 luglio, ma che è tornato in giunta e dovrà tornare al prossimo Consiglio Comunale, o forse chissà di nuovo in Giunta!!

***Aggiornamento Post Consiglio Comunale del 10 agosto. Così come da noi premesso e previsto, l'amministrazione è stata costretta a tornare per la terza volta in giunta per rivalutare la tariffa per la voce degli stabilimenti balneari, essendo la componente parte fissa Kc inferiore al minimo di legge consentito.
La motivazione, messa nero su bianco è stata "errore di arrotondamento ovvero di digitazione", dopo il precedente errore, sempre nero su bianco "di arrotondamento ovvero di digitazione", come si può vedere dal documento votato che potete trovare qui. ***

sabato 1 agosto 2015

A seguito delle polemiche, diciamo quello che va detto....

A seguito delle polemiche nate dalle nostre osservazioni in Consiglio Comunale in merito al Piano Finanziario TARI 2015, si devono fare alcune doverose precisazioni:
- Il Piano approvato in CC prevede, per la riga Stabilimenti Balneari, la tariffa di 1,61 €/mq, identica a quella del Piano approvato nel 2014. A seguito della nostra osservazione, e solo dopo aver appreso da fonti di stampa che c’era stato un errore tecnico di trascrizione della voce degli Stabilimenti Balneari, ci si è accorti di questa anomalia che ha costretto la giunta a deliberare una modifica al piano che dovrà ripassare dal CC. Particolare il fatto che l’unica voce che pare essere stata mal trascritta sia quella dei balneari, ma visto che i saldi sembrano invariati sarà stato sicuramente un lapsus;
- La nuova tariffa, che prevede un aumento che risulta (sempre da fonti di stampa) di 8,13% rappresenterebbe l’aumento maggiore ad una categoria che ha goduto, e gode tutt’ora, di agevolazioni diversificate rispetto alle altre attività stagionali. La dimostrazione di questo sta nel fatto che all’art. 21, comma 1, lettera b, la riduzione del 30% per attività svolta durante l’anno per meno di 183 giorni è applicata ai soli stabilimenti balneari, e non alle altre categorie;
- Se si osserva l’allegato con le tabelle dei coefficienti ministeriali, tra le 31 voci l’UNICA categoria con un valore scelto inferiore al minimo sia per la parte fissa, sia per la parte variabile, che definisce di fatto (nonostante l’aumento) è proprio quella dei balneari. Questa affermazione è valida per il 2013, 2014 e 2015.
Il combinato disposto di questi numeri, presenti e deliberati in documenti ufficiali del Comune di Pietrasanta, e delle vantaggiose tariffe per le concessioni balneari che gli stabilimenti pagano ogni anno evidenziano che sono la, o senza dubbio tra le, categorie più agevolate del nostro territorio.
Se nessuno prima di noi lo aveva messo nero su bianco ci dispiace, ma questo è il segreto di pulcinella che tutti conoscono, ma che pochi sottolineano per motivi principalmente elettorali.
Sostenere poi che si meritano uno sconto per l’operazione defibrillatori e la pulizia del lavarone (su cui esprimiamo da sempre tutti i nostri dubbi) è abbastanza irragionevole visto che nel primo caso è un principio di precauzione ed una giusta ricompensa ad una collettività che “concede” un bene comune come la spiaggia, che è di tutti, ad una categoria che offre un servizio a pagamento (non certamente economico) alla collettività stessa e nel secondo caso una naturale conseguenza del fatto che se su quel bene si vantano diritti poi si deve anche pulire (perché se ad un cittadino viene garantita una concessione su una proprietà verde pubblica poi non è che le spese di pulizia le deve sostenere il comune).
Allo stato dei fatti possiamo dunque concludere che "va tutto bene ciò che finisce bene" in quanto questa piccola "svista" avrebbe comportato un mancato incasso a danno del bilancio comunale pari all'8,13% del mancato aumento della tariffa sul totale degli incassi TARI provenienti dagli stabilimenti balneari. Preme comunque sottolineare che, malgrado il "ritocchino", a Pietrasanta una biblioteca sconta una tariffa più elevata rispetto ad uno stabilimento balneare cosa che non succede, ad esempio, nel comune di Camaiore dove la tariffa per una biblioteca è pari ad €1,9876 mentre quella applicata agli stabilimenti balneari è pari ad €2,2008.

Nel merito della proposta sulla raccolta differenziata puntuale pesata i balneari sfondano una porta aperta e troveranno, in noi, un alleato. In consiglio abbiamo già evidenziato la necessità di passare a tale metodologia per stabilire le tariffe ed applicare il principio del 'chi inquina paga' della normativa comunitaria, il cui fine è quello di assicurare la copertura globale dei costi di gestione e smaltimento dei rifiuti, obiettivo questo esplicitato dal DPR n. 158/1999 da cui sono estratti i valori delle tariffe ministeriali di cui sopra.
Ci fa specie che l'associazione balneari minimizzi e riduca il tutto ad un nostro eventuale "dissidio con qualche bagnino" come riportato dal presidente Verona, categoria che invece abbiamo sempre difeso come veri operai del turismo balneare e non certamente come alcuni , non pochi, soggetti che si ritengono proprietari della concessione, praticano prezzi esosi, subaffittano la concessione e recintano lo stabilimento con cancelli ed inferriate dando un immagine negativa dell'ospitalità versiliese.
Il movimento combatte per ristabilire equità sociale e fiscale su tutto il territorio ed è da sempre contro i privilegi, di qualsiasi tipo e per qualsiasi soggetto. L’analisi di cui sopra non è derivante da opinioni, ma da documenti ufficiali, con buona pace di chi usa la polemica per deviare l’attenzione dai punti accertati.

A riveder le stelle!