domenica 28 febbraio 2016

Pietrasanta vuole uscire dall'Europa?

Il MoVimento 5 Stelle da sempre difende le piccole e medie imprese nazionali ritenendole il vero tessuto economico del paese che produce e distribuisce ricchezza per tutti i cittadini. 
E’ strumentale e inaccettabile la campagna di propaganda avviata da alcune associazioni di categoria degli operatori balneari che diffondono notizie false e pretestuose su una presunta ostilità del M5S ai concessionari balneari, presentando addirittura querele ridicole e infondate nei confronti di alcuni nostri portavoce. 
Proprio in questi giorni è apparso, sulla stampa locale e nazionale, il parere dell’Avvocatura Generale della UE in merito alle cause riunite C-458/14 e C-67/15 relativamente alle domande di pronuncia pregiudiziale da parte del TAR Lombardia e del TAR Sardegna, che conferma in pieno quanto il MoVimento 5 Stelle Versilia Storica e anche i nostri Parlamentari Europei vanno sostenendo da anni: l’attuale regime normativo che regolamenta le concessioni pubbliche di beni e servizi (non solo quelle demaniali marittime, ma anche le cave ecc.) è palesemente in contrasto con i principi del Trattato dell’Unione Europea, al punto che anche la proroga concessa fino al 2020 dal D.L. 194/2009 potrebbe venire spazzata via dalla prossima sentenza del giugno 2016 ad opera della Corte di Giustizia Europea. 
Secondo il M5S sarebbe giunta l’ora di fare chiarezza invece di prendere in giro gli operatori del settore con promesse che non si possono mantenere, iniziando a riflettere su criteri di progressività nell’eventuale allungamento delle concessioni, come proposto dal nostro Euro Deputato Marco Affronte nella sua pagina web. Chi detiene una concessione da pochi anni deve avere giustamente il tempo di rientrare degli investimenti e dei costi sostenuti per subentrare nel titolo, chi invece ha già ampiamente recuperato i propri investimenti (la stragrande maggioranza) deve accettare il principio comunitario della libera concorrenza e partecipare ad un’evidenza pubblica dalla quale potrebbe anche essere riconfermato, come avviene in tutti i paesi dell’Unione. Continuando a pretendere un trattamento uguale per tutti e preferenziale la categoria non fa altro che penalizzare quegli imprenditori che da poco sono entrati nel possesso delle concessioni, e rischiano di vedere vanificati i loro sforzi, oltretutto in violazione del principio comunitario del legittimo affidamento. 
Se l’amministrazione locale si dedicasse a studiare soluzioni giuridicamente plausibili, invece di fare proclami con promesse che vanno ben oltre le competenze comunali (ci riferiamo al video del Vice Sindaco caricato sulla pagina Facebook del Comune di Pietrasanta), e invece di ricorrere a strumenti imbarazzanti come lo spostamento del dividente demaniale (Deliberazione Giunta 256/2015 e Deliberazione Giunta 284/2015) che assomiglia molto al giochino delle tre carte, troverebbe nel MoVimento 5 Stelle un valido interlocutore per la tutela di quelle piccole imprese, spesso a conduzione familiare, che hanno investito molto sul territorio e si attendono un legittimo riscontro da parte della politica locale e nazionale, che da oltre un decennio non fa altro che promesse prive di fondamento.

mercoledì 24 febbraio 2016

Relazione sul CC del 23 febbraii

ODG:

- Comunicazioni

- Evento meteo del 5 marzo 2015 – Interventi in somma urgenza

- Evento meteo del 5 marzo 2015 – Interventi in somma urgenza

- Regolamento ISEE

- Regolamento Pre-Istruttoria

 

Nelle comunicazioni la Presidente del Consiglio si è limitata ad informare i presenti sul cambio di simbolo del gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle (necessario a seguito della votazione online che ha rimosso il nome di Beppe Grillo dal simbolo) e una delibera di giunta che spostava circa 30mila euro dal fondo di riserva del 2015 sulla voce rifiuti, a causa di una piccola variazione di fine anno.

La discussione sul punto 2 e 3, accomunati dal fine della proposta e che si differenziavano solamente per quanto riguarda i verbali di accertamento delle somme che l’ente si è trovato a dover pagare oggi a seguito degli eventi del 5 marzo, si è svolta insieme e la dichiarazione di voto è stata unica.

Considerato l’evento del 5 marzo come straordinario e imprevedibile, siamo consci che le settimane successive sono state estremamente difficili da affrontare sia per i cittadini che per chi doveva gestire l’emergenza. L’iter seguito per l’accertamento dei debiti che il Comune ha nei confronti dei soggetti che hanno lavorato incessantemente durante le settimane successive all’evento è però alquanto discutibile ed ha lasciato sino ad oggi tutti questi soggetti senza un ritorno economico, per un totale di 2.2 milioni di euro di euro. Mi spiego meglio: queste ditte hanno chiuso il 2015 con una serie di costi, senza vedere un centesimo, e solo ora riescono ad ottenere il 90% dell’accertato perché il comune non può liquidare (per autotutela) il 10% che rappresenterebbe, secondo la giurisprudenza, utile d’impresa. Nei due punti all’ordine del giorno del Consiglio di ieri abbiamo discusso di solo 600mila euro di debiti verso queste ditte, già al netto del 10% dell’utile di impresa, cittadini a cui abbiamo chiesto un ulteriore sacrificio (oltre all’inaccettabile ritardo noto della pubblica amministrazione) rinunciando ad una parte di quello che sarebbe loro dovuto. Considerato inoltre che rimangono da liquidare circa 1.3 milioni (al netto del 10%) abbiamo fatto solo un passetto rispetto alla montagna da scalare per risolvere questa situazione. Abbiamo compreso l’enorme lavoro fatto dagli uffici per giungere a questo punto intermedio, ma non potevamo avallare un iter che ha mostrato lacune o mancanze da parte dell’ente nei confronti di chi ha lavorato durante quella terribile emergenza e che è stato lasciato solo per quasi un anno durante questo periodo di crisi. L’altra faccia della medaglia era ovviamente che per garantire un ingresso certo (di almeno il 90 per cento) entro qualche settimana ad una parte dei cittadini che per questo anno sono andati a bussare alle porte del comune, in lacrime come ha detto l’assessore, si doveva votare favorevolmente. Al netto di quanto osservato prima è chiaro che avremmo votato favorevolmente, senza se e senza ma, a questo tardivo pagamento. Il voto finale però è stato di astensione, non tanto perché non abbiamo compreso la necessità di liquidare velocemente chi ha lavorato e si merita di ricevere le somme spettanti, ma perché le mancanze del nostro ente hanno messo in difficoltà intere famiglie e richiesto un ulteriore sacrificio oggi a chi ne ha già fatti tanti e su questo non si dovrebbe semplicemente dire sì, ma anche fermarsi un attimo e fare una doverosa riflessione.

 

Sul regolamento ISEE c’era poco da eccepire, in considerazione del fatto che recepisce una legislazione cambiata negli anni scorsi e definisce solo alcuni piccoli cambiamenti, che ci sembrano sensati (come un unico ISEE per l’intero anno scolastico). L’unico intervento fatto prima di votare a favore è stato quello relativo ai controlli in merito alle domande a cui si richiede di allegare proprio il certificato ISEE. In considerazione del fatto che con le nuove norme i cittadini si ritrovano più ricchi, anche se non lo sono (un esempio è quello sul valore dei beni immobili non più collegato all’ICI, ma all’IMU, aumentato fino al 60%) e che i furbetti che usano contanti e lavorano in nero potrebbero sembrare ancora più poveri perché le norme sulla fiscalità generale non sono poi così efficaci, i controlli diventano fondamentali. Potendosi definire evidenti iniquità sociali a causa di dichiarazioni fasulle, si è chiesto di far firmare dichiarazioni, allegate alle domande in cui i soggetti economicamente svantaggiati usano l’ISEE come strumento per richiedere beni e servizi, in cui si rendono disponibili a controlli sul reale stato patrimoniale.

 

Sull’ultimo punto all’ordine del giorno, che ha provocato tanta discussione sulla stampa, ovvero la pre-istruttoria abbiamo deciso di evitare polemiche prima di esserci informati con chi nel settore ci lavora e chi può chiaramente esprimere il proprio parere sull’esperienza, libero da condizionamenti politici che poco servono a capire se un provvedimento, indipendentemente da chi lo propone, è utile alla collettività o meno. Da questo incontro è emerso un miglioramento di produttività dell’ufficio urbanistica ed una volontà di risolvere il problema delle pratiche ancora sospese, aspetti che abbiamo confermato anche in Consiglio Comunale, oltre che una richiesta di uno strumento di controllo preventivo sui progetti da presentare. Un altro aspetto che è emerso però, e che è stato possibile apprendere anche dalla stampa a seguito delle lettere dell’ordine degli ingegneri e degli architetti, è che la stesura del regolamento e delle specificità della pre-istruttoria non sono state condivise con gli Ordini. Questo non è un aspetto di poco conto in quanto riteniamo che punti tecnici come questo, se si sbandiera una condivisione con gli Ordini stessi, debbano essere studiati con calma e seguendo l’iter più trasparente e chiaro possibile, al fine di evitare incomprensioni e disinformazione. Per questo motivo ho chiesto all’assessore di ritirare dalla discussione il testo di un regolamento che è solo una delega in bianco, se non con riferimenti ad orari, tariffari non allegati e commi che sollevano i tecnici degli uffici da ogni responsabilità di quanto concordato in pre-istruttoria (aspetto che secondo noi solleverà parecchi dubbi sull’utilità dello strumento da parte dei professionisti). Un iter più lento, ma sicuramente più condivisibile, sarebbe stato passare dalla commissione urbanistica con un testo da inviare agli ordini, attendere le loro osservazioni e poi ripassare in commissione per la validazione prima del consiglio comunale. Il tempo sarebbe stato senza dubbio più lungo, ma non ci sono scadenze ed avremmo prodotto il miglior testo possibile e rispettato sia chi nel settore ci lavora, sia un Consiglio Comunale altrimenti depauperato del suo fondamentale compito di discutere sui punti che la giunta decide. Per i motivi appena spiegati il voto è stato di astensione, lo strumento serve, ma non siamo disposti a disconoscere per questo il giusto iter da seguire.

In merito alle nostre mozioni non calendarizzate

Pubblichiamo qui per dovere di informazione la lettera inviata al Presidente del Consiglio, al Sindaco, alla Segreteria ed alla Prefettura in merito alla tempistica della calendarizzazione delle nostre mozioni.
Il motivo di questa lettera è legato a due aspetti fondamentali: la nostra volontà di proporre argomenti da discutere in Consiglio Comunale ed un iter di calendarizzazione che vorremmo fosse rivisto.
Per quanto riguarda il primo aspetto, è chiaro che il MoVimento non è stato votato solo per fare opposizione sulle proposte della maggioranza, ma anche per portare in discussione temi su cui democraticamente chiamiamo il Consiglio ad esprimersi. I nostri eletti sono portavoce, cioè sono coloro che portano fisicamente nelle istituzioni le proposte, le idee e le richieste di chi altrimenti non sarebbe ascoltato.
Per quanto riguarda l'iter di calendarizzazione, secondo quanto emerso all'inizio del nostro mandato, si era concordato che fosse calendarizzato a tempistiche cadenzate un Consiglio Comunale prettamente politico in cui discutere di mozioni, interpellanze ed interrogazioni (non risposte per iscritto). Questo aspetto però si sta rivelando limitante per le proposte che i cittadini ci sottopongono, anche in considerazione che secondo regolamento non si possono discutere più di due mozioni, interrogazioni e/o interpellanze per ogni CC.
Per rispondere quindi a tutte le richieste e le esigenze di chi non riesce a dialogare con i canali standard con l'amministrazione chiederemo un cambiamento dell'iter finora usato in modo da permettere una discussione più ampia e democratica anche sui temi su cui la maggioranza solitamente ha difficoltà ad esprimersi, ma su cui deve dare delle risposte ai cittadini.

Le due mozioni su Acqua Pubblica e Fitobonifica verranno discusse nel prossimo Consiglio Comunale ad inizi marzo, ma ci sono altre proposte che sono emerse dagli incontri con i cittadini che devono ancora essere formalizzate e presentate.


mercoledì 10 febbraio 2016

Una proposta diversa per Pietrasanta

Un mercato coperto non smantellato, ma rimodernato con l'aggiunta di banchetti permanenti di prodotti locali, non solo alimentari.
Un edificio comunale che si trasforma in un museo di tutte le arti ed i mestieri di Pietrasanta.
Un liceo Stagi ristrutturato che termina quella che noi pensiamo come “la passeggiata culturale”, per una visita del nostro centro storico tutta a piedi o con biciclette.

Queste sopra sono idee che il MoVimento 5 Stelle Pietrasanta ha deciso di mettere in discussione con TUTTI i cittadini del nostro Comune. Le modalità con cui TUTTI potranno dare il proprio contributo, anche una critica costruttiva, saranno diverse: da un file word online a questo indirizzo oppure ai banchetti ed ai prossimi appuntamenti che il gruppo avrà con le frazioni.
Sì perché dopo un iniziale periodo di assestamento si è compreso che i cittadini si sentono sempre più lontani ed inascoltati dall'amministrazione e quindi il modo migliore per fare bene il portavoce è quello di ascoltare TUTTI, indipendentemente dalle idee politiche o personali, e trasformare le proposte e le richieste in atti concreti.
La democrazia è forte quando l'eletto ascolta ed il cittadino partecipa attivamente e magari con poco contribuisce a migliorare la vita di tutti. Noi crediamo nell'intelligenza collettiva, crediamo che molte persone che ragionano, discutono e approfondiscono i temi possano definire proposte su cui ogni amministrazione è chiamata a confrontarsi.

I battibecchi tra forze politiche sui giornali (parlando con rispetto di chi svolge la funzione di informazione per la cittadinanza) sono per noi uno degli aspetti più biechi ed arcaici di una politica che pensa più a “buttare la palla nell'altro campo” che ad accettare anche le critiche, come è normale che sia.

Inizieremo quindi la nostra serie di incontri con la frazione di Valdicastello che da mesi vive una situazione di disagio, ma sarà nostra premura continuare (se la nostra proposta sarà accolta con favore dai cittadini) il nostro “tour” con il principale scopo di ascoltare e dialogare.