sabato 21 maggio 2016

Sul consiglio comunale del 20 maggio


Inviato alla stampa per stamani, domani sarà pubblicato sul sito
Questa mattina c’è stato un consiglio comunale che per l’ennesima volta ha regalato molte supercazzole alla Ugo Tognazzi (“Non mi costringente a votare contro”) e pochi contenuti.
Abbiamo iniziato con la nostra mozione per l’adozione della Carta di Avviso Pubblico (ex Carta di Pisa) che è stata dichiarata “fumo”, “integralista” e praticamente inutile visto che ci sono le leggi e gli enti preposti. Quello che è stato ripetuto più volte è che le leggi e le sanzioni o pene derivanti da una loro elusione sono fatti giuridici, mentre la Carta è un fatto morale ed etico. Il documento, che tutti voi potete leggere sul sito (http://www.avvisopubblico.it/home/), cita chiaramente dei principi di buona amministrazione, trasparenza e legalità che devono essere la base della politica. Si trattava quindi di un impegno, da sottoscrivere anche singolarmente nei confronti dei cittadini e di noi stessi, un passo avanti politico e personale, per disegnare una Pietrasanta che si impegnava ad essere più trasparente, senza conflitti di interesse, senza corruzione…
La mozione è stata bocciata, dopo aver sollevato dubbi sulla legittimità della sua discussione in CC (smentiti dal segretario generale). Peccato, altra occasione persa.
Il secondo punto all’ordine del giorno era la nostra seconda mozione, che aveva l’intento di far aderire il Comuni di Pietrasanta al progetto Regionale “Centomila orti in Toscana”. Da sempre per noi le buone idee non hanno colore politico e portare in discussione in CC questa ottima iniziativa ci è parsa la cosa migliore, sia per offrire opportunità ai giovani che non trovano lavoro ed hanno passione per le coltivazioni, sia per tramandare il saper fare degli anziani. Un progetto insomma con profondi scopi sociali, ma anche economici ed ambientali. Inizialmente ci è stato chiesto di cambiare qualcosa per darle più sostanza, poi ritirare la mozione per passare in commissione per discuterne più in dettaglio, poi il sindaco ha informato il CC della volontà di questa amministrazione di riattivare il vecchio progetto sugli orti. Abbiamo quindi proposto un emendamento che aprisse anche a queste nuove opportunità, ma mantenesse l’intento di riconoscere un ruolo fondamentale a queste attività, una giusta via di mezzo che è stata completamente ignorata.
Entrambe le mozioni sono state tristemente bocciate, senza una reale discussione del testo, mentre è stata sbandierata a più riprese da alcuni consiglieri ed il sindaco una condivisione della maggior parte dei principi e della bontà degli obiettivi espressi.
Passati al terzo punto all’ordine del giorno, ovvero una mozione della maggioranza in cui si impegnava sindaco e giunta a richiedere il mantenimento della ex ASL 12, è stato richiesto un ritiro per trovare una maggiore condivisione sul testo in una commissione in cui si potesse discutere più in dettaglio del tema e delle possibilità. La maggioranza si è opposta, palesando la logica dei due pesi due misure in base al proponente del testo. Sì perché a noi viene sempre richiesto di ritirare le proposte e passarle in commissione (se non bocciate senza una reale discussione) seguendo uno pseudo regolamento mai visto da nessuno e molto diverso da quanto previsto dal vero regolamento mentre la maggioranza impone il numero e buona pace alla discussione democratica.
A quel punto, in totale dissenso e come forma di protesta pacifica abbiamo deciso di abbandonare anticipatamente il CC. A quanto ci risulta anche le altre opposizioni hanno preso questa decisione poco dopo la nostra uscita.
La principale sensazione è di profonda amarezza, perché se la politica si spogliasse ogni tanto dei simboli e del politichese della più bassa lega si potrebbero fare grandi cose ed invece ci troviamo spesso a leccarci le ferite di un lavoro fatto e di un niente che rimane, anche quando le proposte sono di buon senso e non di parte come l’adozione di un codice etico oppure l’adesione ad un progetto che finanzia orti sociali.
Cippa Lippa! (Il Conte Mascetti)

mercoledì 11 maggio 2016

Si pensi (e spenda) di più al sociale


Le recenti notizie riguardanti gli sfratti alle “case parcheggio” hanno permesso a molti di accorgersi che a Pietrasanta, così come in tanti altri Comuni d’Italia, la crisi non è passata, anzi.

Nonostante la gestione della patata bollente sia stata a nostro avviso errata sia prima (non far pagare niente e non proporre un lavoro socialmente utile in cambio del servizio) che dopo (progetto che stanzia 500€ sulla carta alle famiglie in difficoltà, che diventano 200 perché 300 sono automaticamente detratte per coprire il buco precedentemente creato) il problema dell’emergenza abitativa sta nei numeri e non nei proclami.
Mentre quasi 150 famiglie sono in attesa di un tetto ed i progetti dell’amministrazione al momento aiutano in parte le famiglie ed in parte a ripianare la sopra citata mancanza, la nostra mozione sul baratto amministrativo approvata in consiglio comunale rimane dimenticata in qualche cassetto.
Risulta ormai chiaro che gli investimenti sul sociale non sono sufficienti e bisogna pensare ad un piano serio per l’emergenza abitativa, quella reale, iniziando da strumenti di prevenzione dello sfratto, valutazione di situazioni di presenza o rischio di insorgenza di stati patologici che possano esporre i soggetti a problemi psicologici più seri (depressione o dipendenze) e percorsi di recupero dell’autonomia patrimoniale.
Identificare e ridefinire spazi di proprietà del comune per il social housing, per una edilizia popolare che limiti le nuove costruzioni dove possibile e la valorizzazione del cohousing, ovvero insediamenti abitativi privati corredati da ampi spazi comuni destinati all’uso condiviso sono possibilità da studiare ed auspicabilmente realizzare. Queste idee, con forte trazione ecosostenibile e sociale, aiuterebbero molto a risolvere le emergenze e definire spazi di integrazione e socializzazione limitando gli effetti di un fenomeno, la crisi, che non pare destinato a finire nel breve periodo ed i cui costi sociali e sanitari stanno sempre più pesando sulle spalle dei cittadini che perdono il lavoro o sono costretti ad accettare lavori sottopagati ed usuranti per riuscire a mantenere la famiglia.
Ovviamente se queste iniziative non fossero sufficienti a soddisfare le esigenze dei più bisognosi il Comune dovrebbe progettare la costruzione di case popolari ecosostenibili, sfruttando tutte le opportunità che la bio-ediliza ci offre oggi, al fine di assicurare un tetto a chi ne ha reale necessità con una visione a basso impatto ambientale per una comunità che deve riscoprirsi tale.
Considerato che fino a poco tempo fa sembrava che le casse comunali fossero vuote, ma oggi si vedono molti interventi che mirano a “ritinteggiare la facciata”, chiediamo che si investa il più possibile per aiutare tutti quei soggetti che per anni hanno fatto le formiche operaie di una collettività ricca ed oggi si trovano ai limiti della società perché non hanno la stessa disponibilità economica di prima.


Movimento 5 Stelle Pietrasanta

venerdì 6 maggio 2016

Cava e trasparenza

Apprendiamo da fonti di stampa che in data 15 maggio prossimo ci sarà una giornata di apertura della Cava Fornace/Cava Viti per permettere a tutti i cittadini di visitare il sito. Questa iniziativa è stata presentata dalla nostra amministrazione come un dovuto atto di trasparenza nei confronti dei cittadini residenti in zone limitrofe che si sono lamentati per i cattivi odori ed altri disagi.
Viene da chiedersi però se l'amministrazione ha intenzione di informare i cittadini del fatto che, nell'ambito dell'ultima ispezione AIA 2015 Arpat ha concordato di verificare la presenza di amianto aerodisperso all'interno del sito, trovando una concentrazione (seppur bassa) di amianto in aria sul piazzale di scarico"indice di rilascio di fibre, che potrebbe essere attribuibile alla movimentazione dei big-bags e dei bancali" e vicino agli uffici "presumibilmente da ricondurre ad una sospensione delle fibre per mezzo dell'acqua di lavaggio delle ruote dei camion".
Otre a questo però vogliamo sottolineare che il percorso di trasparenza per la discarica non si deve fermare ad un sopralluogo, visto che le domande ancora senza risposta sono diverse:
- Con delibera n° 194 del 2010 la Giunta comunale indicava "Rilevata la fragilità del sito di discarica dovuta alla natura carsica delle rocce del fondo ed alla prossimità con un’area naturale protetta classificata come SIR e ZPS" si inviavano alla provincia atti di indirizzo in merito ai materiali da inviare in discarica, con particolare riferimento a "a. al fine di mantenere la vocazione storica dell’impianto a discarica per marmettola sia garantita una netta prevalenza dei conferimenti degli scarti di lavorazione del lapideo rispetto alle altre tipologie di materiali, cioè che almeno il 70% in peso dei rifiuti conferiti riguardi la marmettola o materiali inerti" e per altri materiali si rimandava a successivi incontri tra gli enti. 
La vocazione storica della discarica, ovvero lo stoccaggio dei materiali della lavorazione del lapideo, è rispettata? E la percentuale di conferimento del 70%?
- Secondo un articolo del Tirreno, data 8 agosto 2013, è stato aggiornato l'accordo per le royalties che la discarica deve versare ai comuni "Da oggi, dunque, le royalties saranno proporzionate e quantificate in base ai reali conferimenti, ma c'è di più: nella nuova convenzione si legge anche che il corrispettivo delle royalties sarà suddiviso tra i comuni di Montignoso e Pietrasanta non più in base alla provenienza dei rifiuti, ma a seconda della dislocazione territoriale della discarica, dunque il 70% sempre e comunque a Montignoso e il 30% a Pietrasanta." 
Considerato che al momento lo stoccaggio delle materie avviene "lato Pietrasanta", corrisponde al vero che il vice-sindaco Mazzoni all'incontro alla pruniccia abbia dichiarato che Pietrasanta non percepisce tale indennizzo? Se sì, come mai?
- Ricordiamo che risulta ancora vigente, dopo la sentenza del TAR Toscana del dicembre scorso, l'interdittiva antimafia rilasciata dalla prefettura di Massa Carrara nei confronti di Programma ambiente (società che gestisce la discarica di ex cava Fornace a Montignoso) rappresenta un segnale di pericolo che è stato ignorato da molti amministratori locali. Il Movimento ha chiesto più volte la sua chiusura, anche per altre criticità emerse in fase di Inchiesta Pubblica ed operatività della discarica.
Cosa intende fare la nostra amministrazione in merito a queste criticità? Considerando che la competenza è ora passata alla Regione, sindaco e vice-sindaco si attiveranno per difendere nei luoghi adatti la sicurezza del nostro territorio e dei nostri cittadini? Oppure basta un open-day senza avvisare i cittadini che se la situazione non è cambiata è meglio entrare con la mascherina?

Movimento 5 Stelle Pietrasanta