giovedì 22 gennaio 2015

Gianluca Ferrara su "Il Fatto Quotidiano": Pepe Mujica e Giorgio Napolitano: il presidente del popolo e il re della casta

Mujica ha donato il 90% del suo stipendio ai più poveri e con la sua donna Clio (Lucia Topolansky) ha continuato a vivere in campagna senza servitù,cosa impensabile in Italia dove la servitù del Quirinale (1720 unità) travalica le mura del palazzo e si materializza in quelle dei maggiori mass media sempre proni a raccontare con patetica reverenza le gesta della coppia presidenziale nostrana.

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sabato 10 gennaio 2015

L’IMPORTANZA DELLA LOTTA ALLE SLOT MACHINE

Il Movimento 5 Stelle è da sempre un movimento #noslot, ma forse bisogna far comprendere meglio il motivo di questa posizione.
La prima considerazione da fare è che esistono due diversi settori slot: quello legale e quello illegale. Secondo recenti studi ogni anno entrano nelle casse dello stato, legalmente, dagli 8 ai 9 miliardi di euro, mentre il gioco d’azzardo illegale frutta alla criminalità organizzata circa 10 miliardi di euro (fonte).
In una fase di crisi come quella che stiamo vivendo, un momento storico in cui la forbice della disuguaglianza sociale aumenta e lo stato non è più in grado di garantire uno stato di welfare, molti provano a giocare con la fortuna. Peccato però che quello che viene chiamato “gioco d’azzardo” non sia esattamente un gioco, ma una pericolosa abitudine che può creare dipendenza. Stiamo parlando della ludopatia, una malattia ormai riconosciuta, che secondo alcuni costa dai 5 ai 6 miliardi di euro in spese sanitarie (fonte). I dati, da ogni punto di vista sono preoccupanti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità questa patologia riguarda circa il 3% della popolazione, in Italia pari a circa 1,5 milioni di persone(cit: fonte), mentre il Codacons va più nel dettaglio ed analizza i soggetti che si lasciano prendere la mano da questa vera e propria piaga sociale: colpisce il 50% dei disoccupati ed il 17% dei giovani (fonte).
Come se queste cifre impressionanti non bastassero, dobbiamo però analizzare l’aspetto più preoccupante e compromettente del gioco d’azzardo: non produce ricchezza, ma la trasferisce, creando diseconomie. Quelle attività che non hanno le slot machine difficilmente riescono a resistere sul mercato, ma chi le mette offre il fianco ad un cambiamento di offerta importante. Se prima un bar era riconosciuto come un luogo di aggregazione e consumo di caffè o aperitivi, ora è la meta di chi spera di poter cambiare la propria vita usando i risparmi di una vita o lo stipendio che dovrebbe servire a mantenere una famiglia. Di fatto l’economia di intere città risente di questo fenomeno, perché si preferisce provare a “vincere alla lotteria” invece di spendere per beni e servizi primari, anche se in realtà non si vince mai veramente (fonte, fonte).
Il problema va quindi affrontato non solo con un mero proibizionismo, che forse permetterebbe alle mafie di ampliare il proprio raggio di azione su una torta da circa quasi 100 miliardi di euro (fonte), ma da un punto di vista culturale e sociale. Dobbiamo far capire alle persone che giocare non è la soluzione ai problemi e che anzi, quasi sicuramente, li aumenta. Chi non capisce, o non vuol capire, che economicamente tutto il settore del gioco d’azzardo non sta in piedi è molto probabilmente in malafede. Le dimostrazioni di queste affermazioni stanno anche nelle condanne (fonte) e negli “aiutini di stato”, anche recenti, al mercato (fonte) ed i politici che hanno portato le istanze delle case da gioco in parlamento (fonte1, fonte2).
Le proposte ci sono, ma la politica deve cominciare ad ascoltare, sul serio! Presentiamo qui la proposta dell’associazione Movimento NoSlot – AMNS che potete trovare interamente qui.
>TUTELARE
Ci impegniamo a tutelare la libera crescita dei nostri ragazzi. Affinché il gioco sia nient'altro che gioco e forme anche indirette di “azzardo” non si introducano surrettiziamente nei luoghi – es. ludoteche, centri di aggregazione
- del loro divertimento e della loro formazione.
>SOSTENERE
Ci impegniamo a sostenere i commercianti e i titolari d'impresa – ad es. bar, edicole, benzinai e negozi alimentari – che non intendono trasformare la ragione sociale del loro lavoro in funzione subordinata rispetto al guadagno derivante dal gioco d'azzardo. Proporre sul piano locale una riduzione della pressione fiscale per gli esercizi "virtuosi".
> AVANZARE
Ci impegniamo ad avanzare sui territori proposte concrete per contenere, limitare e arginare il “consumo di suolo” da parte di “sale giochi”, soprattutto in prossimità di luoghi sensibili (ospedali, case di riposo). Fare rete e favorire a tal fine il dibattito, il confronto e l'incontro, organizzando momenti di riflessione e approfondimento.
Fare pressione affinché sui territori – quartieri, comuni, province – le autorità prendano coscienza del problema e, con l'appoggio e la spinta di cittadini e associazioni, pongano in essere quanto di loro competenza per limitare il fenomeno.
> PROMUOVERE
Ci impegniamo a promuovere una "mappatura" periodica dei locali, degli apparecchi e dei dispositivi di gioco sul proprio territorio affinché sia chiaro quanto peso e quale spazio occupano nell'economia del proprio quartiere o del proprio comune.
> ATTIVARSI
Ci impegniamo a sostenere le iniziative legislative locali e nazionali che mirano a regolare e limitare l’azzardo legale e la prevista avanzata del gioco on-line e su cellulare.

Per Pietrasanta e gli altri comuni della Versilia noi auguriamo a tutti un nuovo anno #noslot

mercoledì 7 gennaio 2015

Il Parco Ceduo di zona Bufalina sta scomparendo...

Un'operazione commerciale e di sicurezza stradale di taglio di pini marittimi e di un disboscamento a tempo chiamato piano di gestione del bosco, che però in passato era molto più lento e meno invasivo. La mancanza di trasparenza della gestione del parco pur privato anche se controllato dal pubblico, ha avuto un forte impatto emozionale sui cittadini che si sono sentiti privati e spogliati di un bene comune.Il ripiantumamento di pini e il nuovo bosco di latifoglie (ceduo, "io taglio") produrrà i suoi effetti visivi fra non meno di 20 anni, ma ha segnato speriamo, un nuovo corso del Parco Migliarino nella gestione della comunicazione e della trasparenza delle attività del parco stesso sia nella gestione boschiva, agricola che animale....e speriamo di vedere tanti dromedari oltre ad un parco avventura....sentire per credere cosa dice il direttore del Parco dott. Gennai!


lunedì 5 gennaio 2015

Testo Unico Del Dotto

L’Italia è al primo posto in Europa nella classifica dei paesi che hanno subito procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea: ne ha collezionate ben 99. Inoltre vanta il primato anche in materia di multe per trasposizione tardiva di norme europee (ben 36 ad oggi). Eppure l’europeista Partito Democratico non perde occasione per elaborare qualche nuovo escamotage per beffare i teutonici commissari europei esponendo tutti i cittadini al pagamento di multe salatissime, salvo poi leccargli le scarpe quando manda il giullare di turno a Bruxelles per esporre le sempre derise politiche comunitarie elaborate a Roma. 
A riconferma di ciò la Senatrice Manuela Granaiola di Viareggio ha scomodato, in questi giorni, nientemeno che un giurista del calibro del Sindaco di Camaiore per partorire un disegno di legge rivoluzionario, capace di aggirare la scomodissima Direttiva Bolkestein a tutto vantaggio di una categoria mai sufficentemente privilegiata dai precedenti governi sia di destra che di sinistra, grazie a continui rinvii delle aste (a partire dal 2006), ai vari condoni edilizi e fiscali fino alla recentissima norma che prevede il condono dei canoni di concessione non pagati. Il disegno di legge presentato dalla Senatrice Granaiola, denominato Testo Unico Del Dotto, si propone di sottrarre tutta la materia delle concessioni demaniali marittime alla disciplina della Direttiva Servizi con un escamotage quanto mai bizzarro ed esilarante, un uovo di Colombo a cui nessuno aveva mai pensato: basta cambiare la natura giuridica dei rapporti insistenti sul demanio marittimo e il giuoco è fatto. Ma come è possibile non averci pensato prima? E’ passato esattamente un anno dal flash mob che il MoVimeto 5 Stelle di Viareggio, coadiuvato da tutti i gruppi della costa Toscana, ha organizzato proprio davanti all’abitazione della Senatrice con una goliardica mascherata di befani che portavano il carbone ai parlamentari ritenuti più cattivi nel corso del 2013. In quest’anno la situazione non è evidentemente cambiata, anzi è peggiorata. Le 30.000 aziende interessate dalla Direttiva Bolkestein darebbero lavoro a circa 300.000 addetti, circa dieci occupati ad azienda in media, una stima quanto meno fantasiosa senza contare del fatto che parliamo di 5 mesi all’anno. Il giro di affari dichiarato ammonta a circa 2,5 miliardi di Euro, mentre la stima di Agenzia del Demanio ammonta a circa 10 miliardi di Euro. La Senatrice Granaiola non si preoccupa, ovviamente, di studiare come recuperare questo gettito fiscale che da solo costituisce quasi il doppio dell’IMU nazionale sulla prima casa (circa 4 miliardi di Euro), ma piuttosto ritiene essenziale per il bene dei cittadini studiare l’ennesima gabola per beffare i commissari di Bruxelles con un impianto giuridico degno della Commedia dell’Arte. A quanto pare il flash mob del 5 gennaio 2013 non è bastato a veicolare il messaggio che il MoVimento 5 Stelle Versilia Storica sostiene da sempre: la spiaggia appartiene a tutti i cittadini e nessuna operazione lobbistica potrà trasformarla in un bene privato a vantaggio dei soliti soggetti.

sabato 3 gennaio 2015

Gianluca Ferrara su "Il Fatto Quotidiano": ‘L’Italia può farcela’ davvero? Il libro di Alberto Bagnai

E’ vero, l’euro è insostenibile e la corruzione non è la causa prima del debito, ma l’Italia può veramente farcela ed essere un paese civile e gradevole dove poter vivere solo se la legalità vince sul malaffare, la cultura sull’ignoranza, la dignità sul servilismo.

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