Apprendiamo
da fonti di stampa che Gaia s.p.a. sta inviando lettere ai cittadini del centro
storico in cui si richiede l’immediato pagamento le bollette non pagate del
primo periodo di emergenza tallio dello scorso anno. Riteniamo questo fatto
estremamente grave e, nonostante possa avere un fondamento giuridico, scorretto
nella forma e nella sostanza.
Di fatto si
chiede a cittadini, che hanno ricevuto durante quel periodo acqua di dubbia
qualità e salubrità, oltre che un disservizio dovuto all’ordinanza sindacale,
di pagare un servizio che li ha potenzialmente esposti a danni per la salute. La
minaccia del distacco del contatore, che comporterebbe un costo di
reinstallazione di svariate centinaia di euro, è poi uno spauracchio che
temiamo faccia presa su molti dei nostri concittadini che vivono le conseguenze
della crisi. Qualcuno direbbe “oltre al danno la beffa”, mentre noi diciamo
“vergogna”!
Vergogna perché ad oggi, dopo mesi in cui Gaia ha evidenziato tutti i suoi limiti nella capacità di gestire l’emergenza, i cittadini sono tornati a pagare regolarmente le bollette, ma c’è ancora la paura di usare l’acqua del rubinetto. E la minaccia del distacco non pare a voi una minaccia, anche in considerazione della delicata situazione economica?
Vergogna perché ad oggi, dopo mesi in cui Gaia ha evidenziato tutti i suoi limiti nella capacità di gestire l’emergenza, i cittadini sono tornati a pagare regolarmente le bollette, ma c’è ancora la paura di usare l’acqua del rubinetto. E la minaccia del distacco non pare a voi una minaccia, anche in considerazione della delicata situazione economica?
Chiediamo
quindi a Gaia s.p.a. di fare un passo indietro. In primis è lo stesso gestore
idrico a dover dimostrare di aver somministrato acqua di indubbia qualità e
salubrità (basta vedere le analisi dei periodo ottobre/dicembre per capire che
forse non è stato proprio così per molti dei punti di controllo) e solo dopo
questo necessario passo, nel caso riesca a farlo, richiedere le somme insolute
ai cittadini.
L’amministrazione
stessa, come voce degli utenti del nostro comune, dovrebbe richiedere la
sospensiva della richiesta fino a che non saranno accertati i punti di cui
sopra.
La mozione presentata
dal nostro gruppo e modificata durante la discussione prevedeva un percorso che
imponesse a Gaia di cessare una pratica lesiva del diritto universale di
accesso all’acqua. Si è deciso di far passare una linea più soft, limitando la
battaglia ai distacchi alle sole situazioni di evidente difficoltà
economico-patrimoniale. Un punto della mozione però riguarda la definizione di
un tavolo tra cittadini, comitati e comune per definire il futuro di Gaia
S.p.a., società che non rispetta il referendum sull’acqua pubblica del 2011.
Nonostante se ne sia parlato tanto (nessuna delle soluzioni soddisfa le
richieste di chi nell’acqua pubblica ci crede e lavora strenuamente per la sua
realizzazione), crediamo sia giunto il momento di gettare le basi per un nuovo
gestore totalmente pubblico, efficiente e che non speculi su un bene essenziale
quale l’acqua.
A riveder le
stelle
Nessun commento:
Posta un commento