sabato 12 marzo 2016

Relazione consiglio comunale 11 marzo 2016

Come sempre siamo qui a relazionare sullo svolgimento del consiglio comunale svoltosi ieri, ma questa volta l'amaro in bocca si è trasformato in rabbia, che cercheremo di spiegare in questo testo.

I punti all'ordine del giorno di ieri erano i seguenti:
- Interrogazioni;
- Mozione sull'acqua pubblica (presentata da noi);
- Mozione fitobonifica (presentata da noi);
- Mozione adesione convenzione di Faro (presentata dalla maggioranza);
- Ordine del giorno per la donazione di organi (presentata dal PD);

Già ascoltando le risposte degli assessori competenti alle interrogazioni presentate dalle opposizioni (calendarizzate nel consiglio comunale poiché non era pervenuta risposta scritta entro i termini previsti dal regolamento) si è assistito ad una serie di non risposte e frasi discutibili che è difficile considerare risposte. Basti pensare che alla nostra interrogazione sul Bando della Pietrasanta Sviluppo, che potete trovare qui, l'assessore Crivelli ha risposto che la società è partecipata, ma ha svolto in autonomia la stesura e la selezione del personale che la giunta aveva autorizzato con delibera precedente. PECCATO che l'amministratore delegato Viviani avesse già risposto per iscritto alla nostra interrogazione indicando l'assessore Crivelli come soggetto a cui presentare le domande relative al bando e a cui la società riferisce puntualmente. Non so voi, ma riteniamo inaccettabile un simile rimpallo di responsabilità tra controllore e controllato, senza che arrivino risposte esaustive alle domande poste su un bando che non rispetta lo statuto della società stessa.

Passando al secondo punto, ancora prima dell'inizio della discussione, il Presidente del Consiglio ha dato parola al capogruppo Giovannetti che ci ha richiesto di ritirare la mozione e quella successiva, in quanto il regolamento richiede il passaggio in commissione della modifica dello statuto e la mozione successiva era troppo tecnica per essere discussa in un Consiglio Comunale. Le motivazioni ovviamente non reggono, la prima perché il regolamento non impone, in nessuno dei suoi articoli (che ho richiesto di citare al capogruppo Giovannetti per motivare la sua richiesta, ovviamente senza ricevere risposta) l'iter PROPOSTO dalla maggioranza come obbligatorio ed ho chiamato in causa per la prima volta il segretario generale al fine di ricevere una sua valutazione sulla correttezza dell'iter. Il segretario ha confermato che non esistono, a norma di regolamento, limitazioni che impediscano di presentare una mozione in cui si richiede di modificare lo statuto. Cascano quindi le tesi della maggioranza, che si mostra ancora ostica nel successivo intervento in cui consiglia di nuovo di passare dalla commissione per avere una maggiore condivisione dei punti da aggiungere allo statuto. Notare che nella nostra mozione, che potete leggere qui, altro non si faceva che aggiungere il principio di acqua pubblica come bene su cui non si specula in completo rispetto del referendum del 2011 in cui il 94% dei votanti si è espresso contro la speculazione sull'acqua ed anche citando la risoluzione dell'ONU all'Assemblea Generale del 28 luglio 2010, GA/10967. Ho richiesto più volte di entrare a parlare del tema e capire quali fossero le differenti visioni politiche della maggioranza, visto che il capogruppo Giovannetti citava un percorso condiviso (cosa ci fosse da non condividere nella decisione presa dai cittadini italiani nel 2011 non lo comprendiamo ancora). Non siamo mai andati a discutere il testo. Ha preso poi la parola il sindaco che ha sollevato la possibile non approvazione di una mozione che andava a modificare lo statuto, chiamando in causa il segretario generale per una seconda volta. Il segretario generale ha nuovamente confermato la possibilità di approvare il testo così come presentato. A seguito del suo intervento ho riletto il testo della mozione nella sua parte finale che richiedeva a giunta, presidente e sindaco di modificare lo statuto inserendo i principi di acqua pubblica attualmente non presenti. 
Siamo passati alla votazione, con l'aggiunta di due emendamenti che non alteravano il contenuto ed i principi affermati, ma cambiavano due forme sintattiche in rispetto di una sentenza della corte che indicava il servizio idrico come di rilevanza economica, ma senza scopo di lucro. Durante la dichiarazione di voto ho espresso tutta la mia rabbia nei confronti di chi ha utilizzato futili e smentite motivazioni per votare contro alla mozione.
Abbiamo votato prima gli emendamenti, bocciati, poi la mozione bocciata. Nessuna motivazione è stata data sul tema, ma è stato ripetuto ancora una mancata condivisione del tema (i cittadini si sono già espressi) e che l'iter previsto dal regolamento per la modifica dello statuto era quello del passaggio in commissione (smentito due volte dal segretario generale). 
Vergogna, la maggioranza ha votato contro il principio espresso dai cittadini nel referendum del 2011 e contro la risoluzione dell'ONU.

VI INVITO AD ASCOLTARE L'AUDIO DEL CONSIGLIO COMUNALE PER CAPIRE L'ARROGANZA E LA TOTALE MANCANZA DI DISCUSSIONE SUL TEMA, DELL'ACQUA NON SI è PARLATO, NON SI è PARLATO DEL REFERENDUM, NON SI è PARLATO DI STATUTO...

Sono uscito dall'aula perché avevo bisogno di sbollentare un pochino, la rabbia era tanta.

E' stato richiesto in questa fase di cambiare l'ordine dei punti, mettendo prima la votazione della delibera sulla liquidazione delle fatture relative agli interventi successivi al 5 marzo scorso.
Le opposizioni sono uscite, non entreremo nel merito delle motivazioni che hanno spinto le altre forze ad uscire, per noi l'uscita era un segno di protesta nei confronti di chi ha calpestato il diritto di una minoranza di portare in discussione del consiglio comunale due mozioni su cui non era possibile sollevare, anche a conferma del segretario che per due volte ha smentito la maggioranza, impossibilità di votare o approvare. Vogliamo sottolineare inoltre la minaccia di votare contro anche alla mozione successiva, senza neanche averla discussa. Democrazia sospesa a Pietrasanta? E i cittadini di Pietrasanta o di Valdicastello, che avrebbero potuto vedere realizzati degli studi per la bonifica del torrente baccatoio e dei terreni limitrofi cosa devono pensare? Che da agosto scorso si è dovuto aspettare di arrivare in un consiglio comunale 7 mesi dopo, per poi ritornare in commissione perché la maggioranza decide così ed impone ai consiglieri di minoranza di fare come dicono loro? In barba al regolamento ed alla democrazia?

VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!!

Ora diranno che non è stata approvata la liquidazione delle ditte per colpa delle minoranze. Ricordiamo a chi può cascare in questa bufala che la maggioranza da sola deve garantire il numero legale e che il numero legale, anche senza tutte le opposizioni, era rispettato, ma il consigliere Marcucci non poteva votare in consiglio in quanto in conflitto di interessi con la delibera stessa. 
La "vendetta" della maggioranza è stata quella di far mancare il numero legale alla nostra successiva mozione, che quindi non è stata neanche discussa. Ai successivi appelli solo le opposizioni ed il presidente del consiglio erano presenti, ma la colpa sarà data a noi e saranno preparati i patiboli per il giudizio sommario di chi non era in aula per la votazioni, ma quello che è successo è facilmente comprensibile dalla registrazione. Democrazia sospesa a Pietrasanta, molta arroganza e consiglio comunale abbandonato per ripicca di chi si è accorto solo durante le votazioni che uno dei propri consiglieri era in conflitto di interessi. Conflitto d'interessi, concetto interessante, che forse è più ampio di quanto si voglia far sembrare, ma tutto questo non conta, è più facile dare la colpa di tutto agli altri, appellarsi a punti del regolamento inesistenti e bocciare le mozioni dell'opposizione senza una discussione politica sul tema.

Un'altra occasione persa per la nostra collettività, ma noi continueremo con il nostro lavoro, portavoce dei cittadini e dei loro interessi. 

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