giovedì 10 dicembre 2015

La crociata contro il nemico immaginario

Da giorni media e social sono invasi dalle discussioni in merito alla decisione di una coordinatrice di non addobbare il presepe natalizio in un asilo nido, a detta di alcuni per non ledere i bambini e le famiglie di una fede diversa dalla nostra. Ma se non fosse proprio questa la causa scatenante dei “calci in culo”? Sin dal 2003 l’allestimento del presepe non è previsto nel programma pedagogico di diverse strutture scolastiche del nostro comune che ospitano bambini dai 12 ai 36 mesi. Il motivo di questa scelta poco ha a che fare con la questione religiosa, ma solo di sicurezza, essendo il presepe composto da oggettistica solitamente di piccole dimensione, facilmente ingeribile per un bambino di quell'età che ha il vizio di mettersi gli oggetti in bocca. Questa limitazione non ha però impedito a questi asili nido di festeggiare il natale, anzi! La domanda che sorge spontanea è quindi la seguente: dal 2003 al 2010, in piena amministrazione Mallegni, il presepe non è mai stato allestito. Come mai per ben 12 anni questo non è stato un problema? Un altro motivo di discussione è stato il crocifisso, al momento assente. Ma anche qui devo dire che ci sarebbe da puntualizzare una cosa: l’inaugurazione dell’asilo nido è avvenuta nel 2008, alla presenza del sindaco Mallegni, il crocifisso non c’era e non è stato installato neanche nel successivo biennio della stessa amministrazione. Come mai per ben 7 anni tutto questo non è stato un problema?
Quello che è certo è che ad oggi la montatura mediatica eccessiva sta influenzando in negativo la didattica nell'asilo nido oltre che mettere sotto pressione educatrici e famiglie che non hanno lamentato negli anni passati alcun fastidio per l’assenza del presepe o della croce nelle aule. L’ennesimo punto su cui riflettere però riguarda “l’apparire”. Si è deciso di far apparire una cosa diversa da quella che in fondo è? Si è deciso di portare in un nido un presepe non certificato a norma da 0-3 anni, con parti facilmente ingeribili.  Per quale motivo? Per farsi belli con le televisioni ed i giornali chiamati a raccolta per combattere un nemico immaginario? Eppure i nemici veri, in un asilo, ci sono e sono ben visibili. Ad esempio i radiatori con parti in plastica rigida che con il tempo si sono rotte e che durante il periodo estivo sono state coperte con del cartone, cosa ovviamente impossibile da fare durante l’inverno. Questa situazione di vero pericolo è già stata segnalata più volte, ma per questa non c’è stata la medesima attenzione. Qualche settimana fa, in consiglio comunale, il sindaco ci ha rimproverato di fare demagogia, sostenendo che nessuno meglio di lui la sa fare. Non è che per caso… demagogia portami a Roma? Un ultimo spunto di riflessione: per capire che non si stava veramente parlando di una lotta di religione sarebbe bastato chiedere quante sono le famiglie di fede diversa da quella cristiano/cattolica in quella scuola e chiedere a quella/e famiglie se erano d’accordo a fare il presepe. Ce ne risultano due, che avevano tra l’altro espresso parere favorevole  all'allestimento. Peccato che si preferisca sacrificare la verità per meri tornaconti personali.


N.B. Alla trasmissione di Giletti la nostra città ha fatto una brutta figura, ma non perché una mamma ha espresso la sua opinione. Rassicuriamo tutti che le parole "gli do dei calci nel culo" non rappresentano il nostro modo di essere accoglienti, ospitali e solidali con i cittadini e tutti quelli che vogliono visitare la nostra bellissima Pietrasanta.

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