sabato 13 maggio 2017

La memoria lunga in politica aiuta

Era il 19 gennaio scorso quando sulla pagina FB del Comune di Pietrasanta appariva un post intitolato "Imprese, Mallegni: <<Il futuro passa da lì>>" con una foto che ritraeva il sindaco ed il vice-sindaco ad una riunione con la categoria dei balneari. Nel testo di tale comunicato si poteva chiaramente leggere <<Per me la stima è troppo alta, fuori mercato, l'obiettivo è
quello di arrivare a definire il giusto prezzo, quello dell'Agenzia delle Entrate è un parere autorevole
ma sicuramente discutibile>>.
Era invece il 2 febbraio scorso quanto su un articolo di giornale l'assessore Crivelli definiva <<eccessiva>> la stima di 290€/mq ed aggiungeva <<come abbiamo spiegato ai balneari dovremo avviare delle trattative con l'Agenzia delle Entrate, la cui stima, passatemi la battuta, sembra sia riferita a valutazioni di dieci anni fa. Va rivista, come hanno chiesto i balneari, posizione che abbiamo subito condiviso. Spero ci siano i margini per un ribasso, sarebbe una cosa ragionevole. I tempi? Vogliamo emettere il bando entro l'anno, ma l'incontro con l'Agenzia delle Entrate non lo abbiamo ancora fissato>>.
Pare oggi che la richiesta fatta all'Agenzia delle Entrate da parte del comune non sia per abbassare la stima, ma per rivedere i criteri. 
Ci chiediamo quindi se i comunicati precedenti siano solo frasi per ottenere un consenso elettorale oppure le dichiarazioni di oggi non corrispondano alla realtà di quanto richiesto all'ente che si è occupato della stima.

In entrambi i casi questo provvedimento sta sempre più diventando un grande pasticcio. Un iter discutibile, motivazioni insufficienti a difendere la svendita di un patrimonio pubblico e strategico come la fascia oggetto di discussione ed ora anche una serie di brutte figure.
I cittadini devono chiedersi a chi giova tutto questo e chi non riesce a trovare una plausibile risposta dovrebbe iniziare ad attivarsi per scongiurare questo scempio perché l'amministrazione pare disposta a tutto pur di portare a termine questo procedimento che veniva proposto a marzo 2016 come una soluzione alla Bolkestein per i nostri imprenditori locali, ma rischia di illudere e deludere tutti.
Un ultima domanda: Se il tempo per la presentazione delle osservazioni definito nella convenzione iniziale stipulata tra Comune ed Agenzia delle Entrate era scaduto e quindi il Comune dovrà provvedere alla stipula di una nuova convenzione (e di conseguenza un nuovo esborso) per una nuova stima poiché quella precedente era ritenuta inappropriata, ci sarà un nuovo esborso? E quindi la collettività si deve far carico di due stime?

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