giovedì 22 settembre 2016

Sul consiglio comunale di questa mattina

Oggi, giovedì 22 settembre, i consiglieri sono stati richiamati d'urgenza da un ordine del giorno dichiarato urgente dal sindaco che come firmatario unico dell'unico punto all'ordine del giorno impegnava il sindaco (cioè se stesso) e la giunta a mettere in atto una serie di azioni. Già con questa partenza sembra di essere in una tragicomica, in realtà è la pura realtà di Pietrasanta. 
Martedì 20 infatti siamo stati convocati per questo consiglio d'urgenza con unico tema i migranti che prima erano 75 da mettere alla stazione ed ora sono diventati 40 da mettere non si sa dove. 
Se qualcuno si chiede se questo consiglio sarà normalmente retribuito la risposta è sì e questo è un altro punto che fa sorridere: si dice che non ci sono i soldi per le famiglie in difficoltà e poi si spendono per un consiglio comunale che prevede un unico argomento che poteva benissimo essere posticipato al consiglio comunale di lunedì prossimo, ben 3 giorni utili dopo. Cosa non farebbe fare la propaganda politica spicciola. 
Il documento in discussione, mal scritto e il cui contenuto era un mix poco comprensibile dei diversi problemi dell'immigrazione, non faceva una reale differenziazione tra stranieri, richiedenti asilo, rifugiati, immigrati, immigrati clandestini, ma solo noi e loro.
Chiaramente nel mucchio c'erano anche argomenti condivisibili, come il fatto che l'Italia non si possa prendere cura di tutti i migranti, che Pietrasanta ha già i suoi problemi, ecc ecc. Il fatto però è che se al primo punto si dice "non consentire l'allestimento di alcun campo di accoglienza sul territorio comunale di Pietrasanta, preso atto dell'oggettiva mancanza di spazi adeguati" senza aver prodotto un documento che lo certifica e senza fare differenziazione sulle condizioni dei richiedenti accoglienza o dei soggetti che la Prefettura invia sul territorio già si parte male. Oltretutto considerando che chi ha effettivamente riconosciuto uno stato di rifugiato ha tutto il diritto di rimanere sul nostro territorio e quindi in caso di essere ospitati in adeguata collocazione.
Come già detto durante il consiglio il tema è stato portato in discussione in malo modo e probabilmente si doveva arrivare ad una delibera consiliare solo dopo un processo di informazione del territorio ed incontri ad hoc per parlare con soggetti competenti e persone che avessero realmente vissuto il problema dell'immigrazione in prima persona da una parte (quelli sulle barche) e dall'altra (quelli che fanno assistenza).

La discussione però ha superato il limite di quello che riguardava Pietrasanta, spaziando da revisioni storiche a pacchiani riferimenti a cifre male interpretate, rendendo la discussione sterile e poco utile alla comprensione dei presenti. 
Secondo noi c'è bisogno di prendersi il tempo necessario ad informare ed informarsi, rendere consapevoli i cittadini di tutti gli aspetti del fenomeno dell'immigrazione e poi arrivare in consiglio. Peccato per l'occasione persa e peccato che non si capisca che se da una parte il nostro tenore di vita è direttamente collegato ad una serie di paesi che noi sfruttiamo, dall'altra la cronaca ci ha dimostrato che sull'immigrazione molti ci speculano, a livello nazionale e non solo.

Senza perdersi in ragionamenti di carattere geopolitico, spinti da una voglia di trovare una soluzione a Pietrasanta con la pretesa di dimostrare che tutti coloro che lavorano da anni sul tema sono incompetenti, si poteva benissimo cooperare con la Prefettura per accogliere chi ha effettivamente diritto ad essere ospitato nell'ottica di una integrazione nel territorio e non soffiare sui venti di razzismo che tornano a farsi sentire forte anche da noi. Una situazione come quella di Ripa rischia di diventare una bomba sociale se non gestita con intelligenza, soprattutto in un momento di crisi come questo in cui chi poco ha poco può dare e chiede giustamente di essere aiutato da una comunità a cui ha precedentemente dato attivamente. Peccato che in tali incontri la giunta sarebbe probabilmente costretta a spiegare ai cittadini in difficoltà l'ipocrisia dei faraonici interventi  programmati in project financing per parcheggi, musei ed appartamenti, mentre si chiedono soldi per l'edilizia popolare al Governo nel medesimo documento in cui si parla di immigrati.
Chiaramente queste non sono soluzioni, solo propaganda, e noi crediamo che le soluzioni si possano trovare con coloro che conoscono i problemi, non che li vogliono cavalcare. 
Ennesima occasione sprecata per dimostrare che tra posizioni di estrema apertura e totale chiusura la via di mezzo raziocinante e ben programmata è l'unica risposta che la politica dovrebbe dare.

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