venerdì 24 giugno 2016

GeV, Mare Pulito, Rifiuti ed ambiente

Partiamo da un assunto fondamentale: la qualità della nostra vita è direttamente collegata con la qualità dell'ambiente in cui viviamo.

Ripeteremo questa verità fino allo sfinimento fino a che non vedremo su atti amministrativi del nostro comune una programmazione a lungo termine per tutelare veramente l'ambiente e quindi la salute dei cittadini.
Allo stadio di Pietrasanta c'è un cartello: “Benvenuti a Pietrasanta città d'arte e di mare pulito”, peccato che la realtà degli ultimi mesi certifichi che questa frase è fuorviante agli occhi di chi legge. O decidiamo di fare una correzione aggiungendo “fino alla prossima ordinanza di divieto di balneazione” oppure meglio fermarsi a città d'arte. Poi arriva “la soluzione” (volutamente tra virgolette) di usare l'acido peracetico. Illuminante soluzione, se non fosse che al massimo si annientano batteri e chissà quale altra forma di vita dal fosso fino a mare, ma sicuramente non si risolve il problema a monte.
Rifiuti, Guardie ecologiche volontarie e decoro urbano: ieri in CC si è votato un regolamento discusso prima in commissione ambiente e poi regolamenti che prevedeva la figura della guardia ecologica volontaria. Tralasciando il piccolo dettaglio che in commissione ambiente era stata condivisa la necessità di dare priorità a persone con CV improntato all'ambiente (come studi o professionalità pregresse), stabilire criteri di valutazione trasparenti e la pubblicazione dei CV presentati, tutte voci magicamente scomparse dal regolamento che nella sua versione finale stabiliva la nomina sindacale, abbiamo qualche dubbio. Perché durante la discussione è emerso che la maggioranza vede queste risorse come guardie contro l'abbandono dei rifiuti, mentre per noi una guardia ecologica è molto di più e come tale deve avere la capacità di saper valutare la gravità della situazione con cui viene a contatto. Preso atto di questa differente visione e delle iniziative lodevoli di fare cultura contro l'abbandono rifiuti già nell'età scolare sottolineiamo che anche in questo caso stiamo parlando di una lotta alla conseguenza e non al problema, cioè l'eccessiva produzione dei rifiuti. Se si producessero meno rifiuti pagheremmo meno tasse, inquineremmo meno l'ambiente e ci sarebbero meno dispersioni incontrollate. La politica dovrebbe parlare di questo ancor prima di sistemi educativi e repressivi, ma dopo un anno dall'insediamento e dopo che più volte come opposizione abbiamo portato il tema dei rifiuti zero all'attenzione della giunta ancora niente si muove su questo fronte.
Quando in campagna elettorale ci chiedevano quale sarebbe stato il nostro primo obiettivo la risposta era scontata, check-up ambientale per valutare lo stato di salute del nostro territorio. Non per curare i sintomi, ma per capire le cause, perché solo così si cambia veramente il trend e si aiutano tutte le categorie dell'indotto turistico che alimenta la nostra economia locale e si tutelano i cittadini dai possibili rischi connessi ad una mancata opera di prevenzione.
Per noi questa è la strada, il resto è propaganda. Curiamo il nostro ambiente per poter invitare i turisti in un luogo salubre e bellissimo e far sentire al sicuro chi ci vive e che negli ultimi anni ha perso fiducia nella credibilità delle istituzioni.  

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