venerdì 2 ottobre 2015

Sulle case parcheggio e baratto amministrativo

A seguito della nostra interrogazione presentata in data 18 settembre riguardante la vicenda delle case parcheggio che da qualche settimana sta occupando le pagine dei giornali, ma di cui non erano chiari alcuni aspetti, provvediamo ad informare la cittadinanza sulla risposta ricevuta.

In particolare alla prima domanda “Come si è stabilito il canone di oltre 500€ mensili per gli occupanti delle case parcheggio?” l'amministrazione rispondeva dicendo che parte del debito, identificato in oltre 100mila€ era dovuto ad una convenzione stipulata con la misericordia di Lido di Camaiore per la pulizia dei terreni intorno alle case parcheggio. Questa convenzione, in scadenza a al 30 settembre scorso, prevedeva il pagamento annuale di 21mila€ alla misericordia a fronte di 6 ore settimanali di lavoro per la pulizia. Questa cosa ci lascia molto perplessi.
Ci chiediamo infatti come mai si sia stipulata una simile convenzione quando sarebbe stato possibile, attraverso una forma di “baratto”, trovare un accordo con le 12 famiglie occupanti le case richiedendo, in cambio di un servizio di assistenza temporaneo offerto dalla comunità, di svolgere un lavoro socialmente utile quale la pulizia dei terreni e/o la manutenzione di altre aree pubbliche.
La mancata adozione di un simile accordo porta oggi ad un duplice effetto negativo:
- Con l'eccezione di pochi casi non c'è stato un vero progetto in logica “do ut des” nei confronti degli occupanti delle case parcheggio, ai quali è stato banalmente chiesto denaro che verosimilmente (furbetti a parte) non è a disposizione dei nuclei familiari disagiati che avrebbero il diritto di utilizzare l'edilizia popolare;
- Si richiede oggi a tali famiglie di coprire un buco che non è totalmente collegato al mancato pagamento dell'affitto e delle bollette. Coloro che ottengono la borsa lavoro devono quindi svolgere lavori socialmente utili per coprire anche la somma relativa alla misericordia. Ma non si poteva farli lavorare prima, per 6 ore settimanali, così non si sarebbero sommati i 21mila euro (che tra l'altro sono una bella somma per 312 ore di lavoro annui e sono denari che escono dalla nostra comunità) e gli occupanti avrebbero già cominciato a “restituire”, sotto forma di lavoro, le restanti somme dovute come le utenze?

Un'altra parte della risposta riguarda invece la borsa lavoro, che è stata pensata come lavoro attivo, pagato 500€ mensili, da cui vengono decurtati immediatamente 300€ per gli insoluti ed i restanti 200€ devono essere usati per pagare affitti ed utenze (500€ per gli appartamenti piccoli, 580€ per quelli più grandi). In pratica ai soggetti a cui è stata offerta la borsa lavoro non rimarrà nulla in mano (e magari trovarsi un lavoro in nero come detto dal sindaco in un passato incontro con gli occupanti).
Secondo noi questa vicenda è stata gestita male fin dall'inizio e le soluzioni, proposte o discusse fino ad ora, non sono sicuramente il modo di coprire questa voragine causata dalla mala-gestione.

Il movimento 5 stelle ha fatto una proposta di vero baratto amministrativo in una mozione presentata in data 28 luglio scorso e non ancora discussa.

Potete trovare a questo indirizzo l'interrogazione presentata e a questo indirizzo la risposta dell'amministrazione.


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