martedì 4 agosto 2015

Ed ora pure l'irregolarità, QUESTA STORIA è UNA VERGOGNA!

Dopo il punto segnalato nel Consiglio Comunale dello scorso 29 luglio, che potete leggere con spiegazione correlata a questo indirizzo, è emersa una polemica che riteniamo ingiustificata sulle nostre posizioni in merito.

Come già specificato in questo altro post, l'unico interesse che ci spinge è quello del ritorno all'onestà, equità e trasparenza. Secondo noi sulla vicenda TARI/TARES c'è stata pochissima informazione ed ancor meno chiarezza.

Questa mattina (alla conferenza dei capigruppo) stavamo parlando della modifica, approvata in Giunta, al regolamento TARI 2015 ed il responsabile presentava questo documento in cui si specificava l'aumento della tariffa per i balneari fino a 1,76€/mq. Tralasciando il fatto che era stato dichiarato un aumento di 8.13% mentre l'aumento riferito al valore iniziale di 1,61€/mq sarebbe di 9,31% (ma non c'erano i saldi invariati per l'aumento dell'8.13%, MAH!!!!) i dati da prendere in considerazione rimanevano i coefficienti, che non sono stati mostrati in conferenza di capigruppo.

Il punto è però cruciale, perché se ci si addentra un pochino nell'argomento si scopre che, come già segnalato, esistono dei coefficienti ministeriali indicati per ogni categoria di utenze non domestiche (TARES 2013TARI 2014TARI 2015*). Questi coefficienti definiscono un minimo ed un massimo all'interno del quale il Comune si può muovere in autonomia per la definizione della singola tariffa, e di conseguenza anche il rapporto tra le tariffe.
Le maglie si aprono ulteriormente per la concessione delle famose deroghe (che nel nostro paese sono la norma) che prevedono la possibilità per il Comune di scostarsi ulteriormente da questi indicatori minimi e massimi, con dei paletti però. Il primo riguarda la documentazione che deve essere redatta per motivare tale deroga e sulla quale, di fronte alla mia precisa domanda al responsabile dell'ufficio Tributi questa mattina in capigruppo mi è stato risposto che non è necessario un documento specifico per categoria, ma "generale" per il servizio TARI.
Già questo punto ci lascia abbastanza perplessi in quanto una tale interpretazione lascia la porta aperta a favoritismi di sorta per qualsiasi categoria, in quanto se quello che deve tornare è solo il conto finale, basta spalmare il mancato introito di una voce sulle altre per bilanciare l'ammanco, ma questo non rispetta il principio comunitario del "chi inquina paga"(riferimento), ma andiamo avanti...

A questo punto però si tocca il punto dolente, perché il responsabile mi ricorda che l'importante è comunque stare entro il 50% meno o più dei limiti minimi o massimi fissati, ed io faccio notare al responsabile, ed agli altri presenti alla conferenza dei capigruppo, che in realtà nella tabella allegato 4 del regolamento TARES 2013, TARI 2014 e TARI 2015* il coefficiente applicato per la tariffa è 0,20 su un minimo di 0,45, inferiore quindi al 50% del minimo (riferimento). A questo punto cala il silenzio. Io sostengo quindi che "per volontà politica di privilegiare una categoria si è andati contro una legge dello stato italiano" (DPR n. 158/99). Di fronte all'imbarazzo generale ed i silenzi assordanti ho richiesto ulteriori spiegazioni che non mi sono state fornite. Il responsabile ha dichiarato di dover verificare ulteriormente la normativa ed ha lasciato la sala. Dopo qualche minuto di imbarazzo si è ripreso l'ordine dei lavori.

Al termine della capigruppo sono tornato dal responsabile per chiedere la tabella allegata al piano finanziario per la TARI 2015, con le revisioni della giunta, ma non mi è stata fornita perché "si doveva ancora preparare". Dopo uno scambio di opinioni sull'applicazione delle riduzioni ed altri aspetti della normativa in merito volevo una risposta diretta ad una domanda che deve porsi un cittadino libero ed onesto che entra nelle istituzioni e si trova davanti ad una situazione come questa: "E' volontà politica quella di scegliere un coefficiente inferiore al minimo di legge per avvantaggiare una categoria, oltretutto senza una documentazione tecnica allegata?". La risposta non è arrivata.

Mi spingo un attimo oltre, ma solo matematicamente, perché il documento richiesto e che avrei dovuto ricevere in giornata non è arrivato. Il testo portato alla capigruppo di stamani reca la tariffa di 0,56€/mq per la parte fissa. Ad un calcolo matematico approssimativo il rapporto tra tale valore e lo 0,51€/mq dello scorso anno rappresenterebbe un aumento non sufficiente per raggiungere il 50% del minimo ministeriale di 0,225 (0,219), cioè il documento approvato in Giunta avrebbe la irregolarità dei precedenti documenti, tutto questo sarebbe semplicemente vergognoso!

Il Movimento 5 Stelle Pietrasanta agirà, in ogni modo, per ripristinare uno stato di eguaglianza fiscale e sociale della nostra collettività, chiedendo spiegazioni a chi di dovere per queste scelte irragionevoli che dovrebbero essere spiegate ai cittadini che devono fare sacrifici per pagare gli aumenti tariffari.

L'onestà tornerà di moda!!!

*Quello approvato nel Consiglio Comunale dello scorso 29 luglio, ma che è tornato in giunta e dovrà tornare al prossimo Consiglio Comunale, o forse chissà di nuovo in Giunta!!

***Aggiornamento Post Consiglio Comunale del 10 agosto. Così come da noi premesso e previsto, l'amministrazione è stata costretta a tornare per la terza volta in giunta per rivalutare la tariffa per la voce degli stabilimenti balneari, essendo la componente parte fissa Kc inferiore al minimo di legge consentito.
La motivazione, messa nero su bianco è stata "errore di arrotondamento ovvero di digitazione", dopo il precedente errore, sempre nero su bianco "di arrotondamento ovvero di digitazione", come si può vedere dal documento votato che potete trovare qui. ***

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