martedì 24 marzo 2015

La politica delle bandierine - Sulle centrali idroelettriche su Serra e Vezza

Succede in Italia, ed in questo caso nel Comune di Seravezza, che la coerenza sia un pregio sempre più raro, ma facciamo un po' di chiarezza.

Italbrevetti S.r.l. propone un progetto ambizioso, costruire due centrali idroelettriche ad acqua fluente sui due torrenti Serra e Vezza. Chiamata a dare un parere l'amministrazione di Seravezza decide di iniziare un percorso partecipato con l'inchiesta pubblica. A parole l'iniziativa pare rappresentare una forte spinta democratica, ma nei fatti le cose non sono poi così positive. Incontri poco pubblicizzati, poca informazione in merito al progetto, ma la partecipazione dei cittadini è comunque importante, il merito però non va all'amministrazione bensì ai cittadini informati e preoccupati che spargono la voce. La posizione del M5S Pietrasanta è sempre stata di netta opposizione (qui un riepilogo) in sintonia con quella di molti cittadini che culmina in una raccolta firme concitata. In questa fase delicata l'amministrazione, che si era astenuta dal dare valutazioni in merito al progetto, esce con una posizione chiaramente a favore ed evidentemente contraria alle sensazioni che si percepiscono nella popolazione:



LA NAZIONE VIAREGGIO dom, 26 ott 2014
«Le centraline sono un’opportunità
ma servono garanzie per l’ecosistema»
Seravezza Neri apprezza le opere compensative e chiede controlli
«SAREBBE sciocco perdere l’occasione di realizzazione delle due centraline idroelettriche».


I cittadini però non si fanno convincere e continuano con la loro democratica e rispettosa opposizione. Nel frattempo si scopre che la Italbrevetti S.r.l. fa parte di una serie di società che si possono ricollegare ad un personaggio, tale Marco Marenco (qui la visura camerale), che risulta latitante dopo un ordine di custodia cautelare in carcere perché accusato di un maxi crack finanziario (qui la fonte).
Infine, al termine della procedura di valutazione da parte della Provincia, una mezza vittoria dal gusto amaro, perché solo una delle due centrali è stata bloccata.

Questi sono i fatti, raccontati anche dalla stampa, ma poi c'è la politica delle bandierine, delle posizioni ed affermazioni che cambiano al cambiare degli eventi. Ad oggi infatti qualcuno parla di successo del processo di inchiesta pubblica ed ostenta il merito di aver perseguito tale strada. I disinformati potranno anche cadere in questa trappola, ma chi ha visto, chi ha partecipato, chi si è speso affinché questo progetto ad alto impatto ambientale e minimo ritorno per la collettività non partisse riconosce le bugie e la mistificazione della realtà. 
La motivazione di tutto ciò è forse da ricercare nelle prossime elezioni regionali, perché quando si devono ricercare i voti si devono mantenere posizioni da equilibrista. Questo almeno capita agli altri, a chi ha un partito alle spalle, a chi subisce pressioni dall'alto ma deve ascoltare anche la voce dal basso perché da lì vengono i preziosi voti. Questo succede a chi non è libero, libero di dire che non tutte le rinnovabili sono uguali, libero di dire che la partecipazione cittadina spesso sposta gli equilibri decisi altrove, libero di essere semplicemente coerente.


A riveder le stelle

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