mercoledì 24 febbraio 2016

Relazione sul CC del 23 febbraii

ODG:

- Comunicazioni

- Evento meteo del 5 marzo 2015 – Interventi in somma urgenza

- Evento meteo del 5 marzo 2015 – Interventi in somma urgenza

- Regolamento ISEE

- Regolamento Pre-Istruttoria

 

Nelle comunicazioni la Presidente del Consiglio si è limitata ad informare i presenti sul cambio di simbolo del gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle (necessario a seguito della votazione online che ha rimosso il nome di Beppe Grillo dal simbolo) e una delibera di giunta che spostava circa 30mila euro dal fondo di riserva del 2015 sulla voce rifiuti, a causa di una piccola variazione di fine anno.

La discussione sul punto 2 e 3, accomunati dal fine della proposta e che si differenziavano solamente per quanto riguarda i verbali di accertamento delle somme che l’ente si è trovato a dover pagare oggi a seguito degli eventi del 5 marzo, si è svolta insieme e la dichiarazione di voto è stata unica.

Considerato l’evento del 5 marzo come straordinario e imprevedibile, siamo consci che le settimane successive sono state estremamente difficili da affrontare sia per i cittadini che per chi doveva gestire l’emergenza. L’iter seguito per l’accertamento dei debiti che il Comune ha nei confronti dei soggetti che hanno lavorato incessantemente durante le settimane successive all’evento è però alquanto discutibile ed ha lasciato sino ad oggi tutti questi soggetti senza un ritorno economico, per un totale di 2.2 milioni di euro di euro. Mi spiego meglio: queste ditte hanno chiuso il 2015 con una serie di costi, senza vedere un centesimo, e solo ora riescono ad ottenere il 90% dell’accertato perché il comune non può liquidare (per autotutela) il 10% che rappresenterebbe, secondo la giurisprudenza, utile d’impresa. Nei due punti all’ordine del giorno del Consiglio di ieri abbiamo discusso di solo 600mila euro di debiti verso queste ditte, già al netto del 10% dell’utile di impresa, cittadini a cui abbiamo chiesto un ulteriore sacrificio (oltre all’inaccettabile ritardo noto della pubblica amministrazione) rinunciando ad una parte di quello che sarebbe loro dovuto. Considerato inoltre che rimangono da liquidare circa 1.3 milioni (al netto del 10%) abbiamo fatto solo un passetto rispetto alla montagna da scalare per risolvere questa situazione. Abbiamo compreso l’enorme lavoro fatto dagli uffici per giungere a questo punto intermedio, ma non potevamo avallare un iter che ha mostrato lacune o mancanze da parte dell’ente nei confronti di chi ha lavorato durante quella terribile emergenza e che è stato lasciato solo per quasi un anno durante questo periodo di crisi. L’altra faccia della medaglia era ovviamente che per garantire un ingresso certo (di almeno il 90 per cento) entro qualche settimana ad una parte dei cittadini che per questo anno sono andati a bussare alle porte del comune, in lacrime come ha detto l’assessore, si doveva votare favorevolmente. Al netto di quanto osservato prima è chiaro che avremmo votato favorevolmente, senza se e senza ma, a questo tardivo pagamento. Il voto finale però è stato di astensione, non tanto perché non abbiamo compreso la necessità di liquidare velocemente chi ha lavorato e si merita di ricevere le somme spettanti, ma perché le mancanze del nostro ente hanno messo in difficoltà intere famiglie e richiesto un ulteriore sacrificio oggi a chi ne ha già fatti tanti e su questo non si dovrebbe semplicemente dire sì, ma anche fermarsi un attimo e fare una doverosa riflessione.

 

Sul regolamento ISEE c’era poco da eccepire, in considerazione del fatto che recepisce una legislazione cambiata negli anni scorsi e definisce solo alcuni piccoli cambiamenti, che ci sembrano sensati (come un unico ISEE per l’intero anno scolastico). L’unico intervento fatto prima di votare a favore è stato quello relativo ai controlli in merito alle domande a cui si richiede di allegare proprio il certificato ISEE. In considerazione del fatto che con le nuove norme i cittadini si ritrovano più ricchi, anche se non lo sono (un esempio è quello sul valore dei beni immobili non più collegato all’ICI, ma all’IMU, aumentato fino al 60%) e che i furbetti che usano contanti e lavorano in nero potrebbero sembrare ancora più poveri perché le norme sulla fiscalità generale non sono poi così efficaci, i controlli diventano fondamentali. Potendosi definire evidenti iniquità sociali a causa di dichiarazioni fasulle, si è chiesto di far firmare dichiarazioni, allegate alle domande in cui i soggetti economicamente svantaggiati usano l’ISEE come strumento per richiedere beni e servizi, in cui si rendono disponibili a controlli sul reale stato patrimoniale.

 

Sull’ultimo punto all’ordine del giorno, che ha provocato tanta discussione sulla stampa, ovvero la pre-istruttoria abbiamo deciso di evitare polemiche prima di esserci informati con chi nel settore ci lavora e chi può chiaramente esprimere il proprio parere sull’esperienza, libero da condizionamenti politici che poco servono a capire se un provvedimento, indipendentemente da chi lo propone, è utile alla collettività o meno. Da questo incontro è emerso un miglioramento di produttività dell’ufficio urbanistica ed una volontà di risolvere il problema delle pratiche ancora sospese, aspetti che abbiamo confermato anche in Consiglio Comunale, oltre che una richiesta di uno strumento di controllo preventivo sui progetti da presentare. Un altro aspetto che è emerso però, e che è stato possibile apprendere anche dalla stampa a seguito delle lettere dell’ordine degli ingegneri e degli architetti, è che la stesura del regolamento e delle specificità della pre-istruttoria non sono state condivise con gli Ordini. Questo non è un aspetto di poco conto in quanto riteniamo che punti tecnici come questo, se si sbandiera una condivisione con gli Ordini stessi, debbano essere studiati con calma e seguendo l’iter più trasparente e chiaro possibile, al fine di evitare incomprensioni e disinformazione. Per questo motivo ho chiesto all’assessore di ritirare dalla discussione il testo di un regolamento che è solo una delega in bianco, se non con riferimenti ad orari, tariffari non allegati e commi che sollevano i tecnici degli uffici da ogni responsabilità di quanto concordato in pre-istruttoria (aspetto che secondo noi solleverà parecchi dubbi sull’utilità dello strumento da parte dei professionisti). Un iter più lento, ma sicuramente più condivisibile, sarebbe stato passare dalla commissione urbanistica con un testo da inviare agli ordini, attendere le loro osservazioni e poi ripassare in commissione per la validazione prima del consiglio comunale. Il tempo sarebbe stato senza dubbio più lungo, ma non ci sono scadenze ed avremmo prodotto il miglior testo possibile e rispettato sia chi nel settore ci lavora, sia un Consiglio Comunale altrimenti depauperato del suo fondamentale compito di discutere sui punti che la giunta decide. Per i motivi appena spiegati il voto è stato di astensione, lo strumento serve, ma non siamo disposti a disconoscere per questo il giusto iter da seguire.

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