mercoledì 5 marzo 2014

L'intransigenza....

Negli ultimi giorni mi trovo spesso a dover spiegare a conoscenti e sconosciuti il perché delle azioni del movimento. Mi trovo a dover chiarire notizie false e prese di posizione decise e ferme. Mi trovo a dover motivare l'intransigenza oppure la mancanza di apertura verso le altre forze politiche. A tutti quei soggetti dico che non hanno capito. Mi dispiace innanzitutto dire a qualcuno che non ha capito, perché crea una frattura importante nella conversazione ed uno shock sicuramente forte nell'interlocutore, ma è la pura e semplice verità. Chi si fa certe domande e le pone a noi attivisti non ha capito l'aspetto più importante di questo movimento, la sua forza ed al contempo il suo grande limite: chi vuole il cambiamento del paese deve cambiare lui/lei stesso/a perché il paese è l'insieme di tutti i cittadini e non un'entità aliena che si trova sopra le nostre teste.
Il movimento non è comprensibile a tutti ed in particolare non è adatto a coloro che non comprendono che è il momento di cambiare, di mettere da parte l'italianità. Mi riferisco a quegli aspetti della nostra società che ci fanno cercare un lavoro con la raccomandazione di un amico potente, di tentativi di evadere il fisco per sentirci furbi, di cercare il modo più semplice per “fregare” il nostro vicino, il bisogno di sentirci più scaltri degli altri cog..ni che si comportano civilmente mentre guidano oppure mentre accompagnano un'anziana da un lato all'altro della strada. Dobbiamo evolverci personalmente, rimanendo coerenti con la richiesta di cambiamento che molti di noi auspicano per il nostro paese, cambiando noi stessi nella nostra quotidianità.
Il movimento ha fatto, sta facendo e farà errori, non possiamo e non vogliamo negarlo. Un aspetto però non è considerato errore da chi ha compreso la sua essenza:l'intransigenza! Ogni volta che apriamo una porta verso chi ci vuole più comprensivi verso i corrotti, i raccomandati o semplicemente verso uno di noi che non vuole cedere al personalismo e vede il movimento come un trampolino di lancio, perdiamo. Perdiamo perché ci stiamo trasformando, stiamo mutando in quello che vogliamo cambiare, in quello che ha reso questo magnifico paese un cumulo di macerie. Non possiamo e non vogliamo cambiare noi, ma vogliamo cambiare il paese. Non vogliamo cedere all'italianità, perché è la porta di servizio che porta alla corruzione, al clientelarismo, al personalismo, alla mancanza di senso civico, alla mancanza di competenza.
Io ringrazio i miei compagni di viaggio intransigenti che mi “controllano”, perché non voglio cedere alla mia parte di
italianitàperché quegli aspetti del nostro paese sono quelli che ci fanno dire “solo in italia si vedono cose così”, “all'estero questa cosa non sarebbe mai successa”, ed altro...
Io non voglio più dire, ma neanche pensare,
in senso negativo “solo in italia si vedono cose così”. Voglio che quella frase si riferisca in senso positivoalla nostra arte, alla nostra terra, alla nostra industria, al nostro forte senso civico, ...
Per fare questo dobbiamo essere intransigenti, anche con amici e familiari (per quanto sia difficile è così), questa è una vera e propria rivoluzione culturale ed invito tutti a partecipare per capirla.

Agli attivisti che lottano ogni giorno nei meetup, nelle piazze e nelle amministrazioni dico invece “NON MOLLATE”.

Michele Lari

N.B. Questo post è da intendersi come osservazione personale di un attivista e non come comunicato ufficiale del movimento!

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